×
 
 
24/09/2025 19:05:00

Manovra quater, Campo (M5S): “Schifani come un "nababbo", ma zero fondi per la povertà"

 Un presidente “con un tenore di vita da nababbo mantenuto a spese dei cittadini” e una Regione che abbandona i più fragili. È la fotografia tracciata all’Ars dalla deputata del Movimento 5 Stelle, Stefania Campo, che ha attaccato duramente Renato Schifani in occasione della discussione sulla manovra quater.

Secondo la parlamentare pentastellata, mentre nelle casse di Palazzo d’Orléans scorrono spese “a tantissimi zeri”, per i siciliani in difficoltà non ci sarebbe “nemmeno una briciola”: nella nuova finanziaria, denuncia Campo, non è previsto alcun rifinanziamento del cosiddetto reddito di povertà, il sussidio varato dall’esecutivo regionale per sostenere le famiglie più indigenti.

 

"Televisori da 7mila euro e notti d'hotel da 500 euro"

Campo ha elencato in Aula una serie di spese sostenute dalla Presidenza della Regione che, a suo dire, configurerebbero un lusso intollerabile in un momento di forte crisi sociale: “Un televisore da 48 pollici pagato 7.000 euro, biglietti da visita per 2.300 euro, un toner da 2.000 euro, 4.000 euro per fioriere e 50.000 euro per le divise del personale di Palazzo d’Orléans. Senza contare – ha aggiunto – l’aumento esponenziale delle unità del cerimoniale, passate in un anno da 28 a 124: numeri che neanche la Casa Bianca registra”.

La deputata ha poi messo a confronto i benefici effettivamente arrivati ai cittadini con le spese di rappresentanza attribuite a Schifani: “Il reddito di povertà ha stanziato 30 milioni di euro, ma a fronte di oltre 100.000 domande sono state accolte appena 11.000, con un contributo medio di 227 euro al mese. Una cifra che equivale a meno della metà del costo di una sola notte in albergo del presidente, che spesso supera i 500 euro tra Roma, Milano, Valpolicella, Catania o Agrigento”.

 

"Una tantum e senza futuro"

Per Campo, il sostegno ai più fragili è stato solo una promessa effimera: “Il reddito di povertà è stato definito una tantum e non verrà rifinanziato. Di fatto, nella nuova manovra non arriva neanche un centesimo aggiuntivo per le famiglie in difficoltà. È inaccettabile che mentre i cittadini devono scegliere se pagare le bollette o curarsi, la Regione mantenga un presidente con standard da nababbo”.

La conclusione è un affondo politico: “Se davvero esistesse un principio di proporzionalità, ai siciliani non dovrebbero andare 30 milioni, ma 30 miliardi. Invece la verità è che vengono lasciati soli, mentre Schifani e la sua corte vivono da privilegiati”.