Un decreto penale di condanna senza precedenti è stato emesso dal Gip del Tribunale di Marsala, Annalisa Amato, nei confronti di 192 imputati, in gran parte residenti nei territori di Marsala e Petrosino.
Ciascuno dovrà pagare una multa di 6.400 euro per violazione dell’articolo 40 del decreto legislativo 504/95, in relazione a fatti avvenuti nel 2022.
Il sistema della frode
Al centro dell’inchiesta c’è un meccanismo ben collaudato per evadere le accise sul carburante agricolo, che gode di una tassazione fortemente ridotta.
Il sistema si reggeva sulla complicità di titolari di aziende agricole che, pur avendo diritto al gasolio agevolato, cedevano le proprie credenziali UMA (Utenti Motori Agricoli) a un deposito mittente.
Quest’ultimo registrava vendite e scarichi fittizi sulla documentazione ufficiale, come se il carburante fosse stato destinato ai mezzi agricoli. In realtà il gasolio veniva dirottato a soggetti terzi, senza alcun diritto all’agevolazione, e utilizzato per scopi non agricoli.
Per gli agricoltori compiacenti, un doppio vantaggio: contabilizzare costi mai sostenuti e beneficiare di indebiti sgravi fiscali. Per gli acquirenti, invece, la possibilità di approvvigionarsi di gasolio “in nero” a prezzo ridotto.
Le cifre della truffa
Secondo quanto ricostruito, nel 2022 sarebbero stati sottratti alla destinazione agricola 199.985 litri di gasolio, con un’evasione complessiva di accise pari a 63.289 euro.
I prossimi passi
Gli imputati hanno ora 15 giorni di tempo per proporre opposizione al decreto penale di condanna.
Il provvedimento segna uno dei casi più estesi di frode fiscale sul carburante mai registrati nel territorio trapanese, con numeri che testimoniano un fenomeno diffuso e radicato.