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25/09/2025 18:00:00

Lo stop della Corte dei Conti al ponte sullo Stretto, il WWF: "Confermati i nostri dubbi"

La Corte dei Conti ha messo in luce criticità significative nella delibera Cipess sul Ponte sullo Stretto di Messina, confermando le perplessità già sollevate dalla Commissione Europea e dalle associazioni ambientaliste. Secondo i magistrati contabili, la delibera presenta lacune procedurali e questioni economiche rilevanti, evidenziando la mancanza di terzietà nelle valutazioni. Il documento della Corte sottolinea che il processo decisionale finora seguito non ha garantito l’imparzialità necessaria per un progetto di tale complessità, che comporta ingenti investimenti e notevoli impatti ambientali.

 

Le osservazioni della Corte coincidono sostanzialmente con quelle presentate da Greenpeace, Legambiente, Lipu e WWF nella loro memoria tecnica. Le associazioni avevano già denunciato la carenza di analisi indipendenti e la superficialità nelle valutazioni ambientali.

Il WWF auspica che questo stop rappresenti un’occasione per ripensare il progetto e verificare la reale sostenibilità dell’opera, privilegiando trasparenza, rigore tecnico ed equilibrio tra sviluppo e tutela ambientale.

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M5S, Di Paola: "Blocco Corte dei Conti ennesima bocciatura per Salvini" -  Il coordinatore regionale del Movimento 5 Stelle e vice presidente dell’ARS, Nuccio Di Paola, definisce lo stop della Corte dei Conti all’iter del Ponte sullo Stretto come “l’ennesima bocciatura per Salvini”.

Secondo Di Paola, il governo Meloni avrebbe accelerato l’iter del progetto per ragioni politiche, trascurando le reali esigenze della Sicilia. La Corte dei Conti ha infatti evidenziato lacune procedurali, criticità sui costi e dubbi sull’impatto ambientale dell’opera, invitando il governo a ritirare in autotutela la delibera Cipess.

Il politico M5S sottolinea che i 13,5 miliardi previsti per il ponte potrebbero essere impiegati in maniera più efficace per migliorare infrastrutture, trasporti, acqua, sanità e scuole in Sicilia, rispondendo così ai bisogni concreti dei cittadini. Per Di Paola, lo stop della Corte rappresenta una conferma dei rischi di un progetto portato avanti più per propaganda politica che per utilità pubblica.