San Vito Lo Capo, il “Cous cous di pace” di Tp24: un Mediterraneo che chiede dialogo
È stata una piazza gremita, attenta e coinvolta quella di ieri sera a San Vito Lo Capo, dove si è svolto il talk “Cous cous di pace. Storie di dialogo e cooperazione nel Mediterraneo”, organizzato da Tp24 e Rmc 101 nell’ambito della 28ª edizione del Cous Cous Fest.
Un evento riuscitissimo che ha unito voci diverse, musica, testimonianze e storie concrete, in un dialogo che ha tenuto insieme il racconto del Mediterraneo e il dramma che oggi porta il nome di Gaza.
Bartolo: “Il Mediterraneo è diventato un cimitero”
L’intervento più intenso è stato quello di Pietro Bartolo, medico di Lampedusa ed ex parlamentare europeo:
“Il Mediterraneo dovrebbe essere un ponte, invece è diventato un cimitero. Io vengo da Lampedusa e ho visto cose terribili che nessuno dovrebbe mai vedere. E oggi c’è Gaza, che non è una guerra ma un massacro: donne, uomini e bambini sterminati nell’indifferenza dei governi. La speranza però arriva dai movimenti dal basso, dalla gente che scende in piazza, da chi non vuole restare in silenzio”.
Inguì: “La pace non può venire dai governi, ma dalle persone”
Salvatore Inguì, referente di Finestre sul mondo, ha rafforzato il messaggio:
“La logica della guerra è quella del capitale e degli armamenti. Per questo la pace non può arrivare dai governi, ma dai movimenti, dalle comunità che scelgono di reagire. Manifestare, boicottare, prendere posizione: sono gesti che contano. È la gente che oggi può riaccendere la speranza per un mondo diverso”.
Lello Analfino: la musica come messaggio di pace
Sul palco è salito anche Lello Analfino, voce dei Tinturia, che con il suo intervento ha unito parole e musica, ricordando che la cultura popolare e la canzone possono diventare strumenti di dialogo e messaggi universali di pace.
Il Premio Gogòl agli Ambasciatori del sorriso
La serata si è conclusa con la consegna del Premio Gogòl – Ambasciatore del sorriso nel mondo, un riconoscimento che non premia la fama ma la capacità di diffondere valori positivi attraverso impegno e resilienza.
Quest’anno il premio è andato a:
“Mamma Africa” – Abibata Konate, che a Palermo apre la sua casa agli immigrati in difficoltà;
Medici Senza Frontiere, per il lavoro instancabile a difesa del diritto alla cura;
L’associazione “Adesso è già dopo di noi” di San Vito Lo Capo, impegnata nell’inclusione sociale;
Feedback, l’agenzia che dal 1997 organizza il Cous Cous Fest promuovendo integrazione e dialogo.
Tp24 e Rmc 101 al fianco del territorio
«La partnership con il Cous Cous Fest è per noi un valore importante – ha dichiarato Mario Bornice, amministratore di Rmc 101 –. Raccontiamo ogni giorno quello che accade a San Vito, con dirette, eventi e interviste, portando il festival dentro le case dei nostri ascoltatori».
Il direttore di Rmc 101 e Tp24, Giacomo Di Girolamo, ha aggiunto: «Il cous cous è un simbolo universale di pace e integrazione. Questo talk è stato la prova che il giornalismo può essere spazio pubblico, luogo di confronto e riflessione, soprattutto in un tempo segnato da conflitti e paure».
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