Custonaci è stato il palcoscenico della 13ª edizione della Giornata Tricolore, che ha lanciato un forte messaggio al cuore dell'Europa: le comunità locali e le "piccole patrie" sono l'antidoto alla globalizzazione e un modello di sviluppo alternativo per il futuro dell'Italia e dell'Europa. L’evento ha raccolto esperti e leader politici di primo piano, trasformando la cittadina siciliana in un laboratorio di idee e riflessioni sull’identità nazionale e sul ruolo delle comunità territoriali.
Organizzato dal Centro Studi Dino Grammatico nella Sala Conferenze di Villa Zina Park Hotel, il convegno ha visto la partecipazione di figure illustri, tra cui i parlamentari On. Michele Rallo e On. Giuseppe Bica, i senatori Raoul Russo e Roberto Menia, e il giornalista Massimo Magliaro, con la moderazione dell'On. Livio Marrocco, presidente della Fondazione Nova Civitas. Tra i protagonisti della giornata anche Fabrizio Fonte, presidente del Centro Studi Dino Grammatico e sindaco di Custonaci, che ha ribadito l’importanza di iniziative come questa nel promuovere la riflessione sul futuro dell’Italia.
Le piccole patrie: un modello alternativo alla Globalizzazione
Il tema centrale della giornata è stato il ruolo delle "piccole patrie" e delle comunità locali come leve di resistenza alla globalizzazione. In un contesto internazionale in cui le dinamiche globali sembrano travolgere le realtà locali, le comunità territoriali rischiano di subire effetti devastanti come lo spopolamento, il disinvestimento e la marginalizzazione economica. Tuttavia, questo convegno ha dimostrato che queste realtà non solo possono resistere, ma possono anche diventare motori di sviluppo sostenibile e innovativo.
Livio Marrocco, presidente della Fondazione Nova Civitas, ha sottolineato come le piccole patrie siano il frutto di storie, identità e tradizioni che devono essere preservate e valorizzate: "Dobbiamo offrire all'Europa un modello di sviluppo alternativo, basato sulle specificità locali", ha dichiarato Marrocco, mettendo in luce l'importanza di un approccio che unisca le radici territoriali alla modernità.
Fabrizio Fonte, sindaco di Custonaci, ha ricordato come la manifestazione abbia raggiunto un notevole successo, confermando la capacità della città di diventare un punto di riferimento nazionale per il dibattito sulle dinamiche territoriali. "Abbiamo assistito a un dibattito vivace, dinamico e ricco di contenuti, che ha visto confrontarsi figure di primo piano sul futuro dell’Italia", ha affermato Fonte. L'evento ha dimostrato come una comunità periferica possa avere un impatto significativo sulle politiche nazionali e internazionali, diventando un luogo di innovazione e riflessione.
Il Senatore Raoul Russo di Fratelli d’Italia ha parlato della necessità di coniugare tradizione e modernità, mantenendo saldi i valori fondamentali di famiglia, patria e spiritualità. Russo ha sottolineato come le politiche del governo siano orientate alla rivitalizzazione delle aree interne e alla valorizzazione delle specificità territoriali: "L’Italia è la patria dei mille comuni, ciascuno con la propria identità, che contribuisce all’unità nazionale. Le politiche per le aree interne sono essenziali per il futuro del Paese", ha spiegato.
Anche Giuseppe Bica, deputato regionale di Fratelli d’Italia, ha ribadito l’importanza delle piccole patrie come custodi di un patrimonio culturale e identitario che va preservato e promosso.
Un appuntamento per il Futuro
La Giornata Tricolore 2025 ha confermato il suo ruolo di laboratorio progettuale, mettendo al centro le comunità locali non solo come patrimonio da preservare, ma come modelli di sviluppo partecipativo e sostenibile da offrire a livello internazionale. Custonaci, dunque, non solo come simbolo della tradizione, ma anche come osservatorio privilegiato su come le dinamiche territoriali possono evolversi, diventando un centro propulsore di idee e cambiamento.
La quattordicesima edizione della Giornata Tricolore promette di consolidare ulteriormente il ruolo di Custonaci come punto di riferimento per il dibattito sull'identità nazionale e sulle politiche di sviluppo territoriale, rendendo sempre più evidente che, in un mondo globalizzato, è dalle radici locali che può partire una nuova visione di futuro per l’Italia e l’Europa.