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30/09/2025 06:00:00

Mazara, bilanci in ritardo e gestione opaca: la Corte dei Conti bacchetta il Comune

Bilanci in ritardo, disavanzi in aumento, fondi sottostimati e liquidità al limite. È questa la fotografia del Comune di Mazara del Vallo scattata dalla Corte dei Conti, che nell’ultima camera di consiglio del 9 settembre ha passato al setaccio quattro anni di conti pubblici. I magistrati contabili parlano di “profili di irregolarità contabile”, criticità negli equilibri di bilancio e scarsa capacità di riscossione. Il quadro è serio: l’Ente non solo ha approvato rendiconti e bilanci fuori tempo massimo, ma presenta debiti fuori bilancio e un disavanzo in peggioramento, con limiti agli impegni economici e alle spese.

Eppure per il vicesindaco di Mazara, Vito Bilardello, non è successo nulla. 


“Sport! Welfare! Bilancio! Pubblica Istruzione! Patrimonio! Società Partecipate! Queste sono le deleghe che mi sono state assegnate nel tempo e in questi lunghi anni da assessore di questa meravigliosa città! Non ho mai fatto il sindaco per scelta!”. 
E si vede, si potrebbe commentare.

 

 

 


Dicono i magistrati contabili, con collegio presieduto dal presidente Paolo Peluffo, che i conti del Comune stanno male e che il problema ora è serio. Bilardello permettendo, la Corte afferma – senza smentita – che ci sono profili di irregolarità contabile, criticità negli equilibri di bilancio e difformità rispetto alla sana gestione finanziaria.
Quindi, se la gestione non è sana, forse un problema in quella delega c’è.

L’esame

Sono state prese in considerazione ed esaminate le relazioni provenienti dall’organo di revisione del Comune di Mazara del Vallo, con riguardo ai rendiconti degli esercizi 2020, 2021, 2022 e 2023, e ai bilanci di previsione 2020-2022, 2022-2024 e 2023-2025.

Le motivazioni

La magistratura è netta. Il Comune è stato in:
• ritardo nell’approvazione dei documenti contabili rispetto ai termini di legge (rendiconti e bilanci di previsione);
• presenza di disavanzi, anche di nuova emersione nel 2023 (€ 446.797,62), pur dando atto del recupero, al 31/12/2023, in misura superiore alla quota di ammortamento annuale e costante programmata del disavanzo emerso a seguito dell’obbligatoria determinazione del FCDE con il c.d. metodo ordinario;
• sottostima del FCDE, in particolare nel 2023;
• insufficiente quantificazione del Fondo garanzia debiti commerciali (euro 1.227.296,18), con conseguente impatto sulla corretta rappresentazione del risultato di amministrazione a chiusura dell’esercizio 2023 e sul superamento delle scadenze per il pagamento dei debiti per transazioni commerciali, determinando un indice di tempestività negativo per 64,42 giorni nel 2023;
• situazione critica di carenza di liquidità e mancato rispetto dell’obbligo di integrale restituzione a fine esercizio delle anticipazioni di tesoreria per ingenti importi (euro 14.190.223,19 nel 2023), nonché utilizzo delle entrate a destinazione vincolata per pagare spese correnti, non ricostituite a consuntivo;
• presenza di disallineamenti e scorrettezze contabili relativi alle registrazioni di tesoreria non rispondenti alla situazione reale dell’Ente;
• scarsa capacità di riscossione nella gestione residui delle entrate del titolo I e III.

E poi ancora:
• esistenza di debiti fuori bilancio da riconoscere al termine del 2023 per un ammontare di euro 296.374,11;
• scarsa capacità media di riscossione nel triennio 2021–2023 delle entrate tributarie ed extratributarie in gestione residui.

 

Corte Dei Conti Prot_n_0073573_2025_Stampa Copia 26.09.2025 by Redazione Tp24 

 

Tutti i ritardi

La Corte bacchetta il Comune per il mancato rispetto del termine fissato dalla legge per l’approvazione dei documenti consuntivi degli esercizi 2021, 2022 e 2023. E indica nero su bianco la tempistica: il rendiconto 2021 è stato approvato il 14 ottobre 2022, in ritardo rispetto al termine di legge; il rendiconto 2022 è stato approvato il 12 settembre 2023; il rendiconto 2023 è stato approvato il 28 agosto 2024.

Non va meglio nell’approvazione del bilancio di previsione, il cui termine ordinario è entro il 31 dicembre dell’anno precedente.
A Mazara il tempo è “a discrezione”: il bilancio di previsione 2022/2024 è stato approvato con deliberazione consiliare il 28 luglio 2022, rispettando il termine di differimento del 31 agosto 2022; il bilancio di previsione 2023/2025 è stato approvato il 15 novembre 2023, non rispettando il termine di differimento del 15 settembre 2023.

C’è di più: “I risultati di amministrazione degli esercizi esaminati, anche se positivi, non coprono le quote accantonate, vincolate e destinate agli investimenti, con conseguente persistere nel tempo di consistenti disavanzi di amministrazione”.

 

Peggioramento del disavanzo

Mentre l’assessore al Bilancio si vanta della delega e si mette in posa per il selfie di rito guardando alle regionali del 2027, la Corte stronca i conti: “A chiusura dell’esercizio 2023 emerge un peggioramento del disavanzo di euro 446.797,62”.

La magistratura indica che il ripiano a carico del bilancio 2024/2026 avrebbe dovuto assicurare una copertura annua di euro 2.807.080,56, quota superiore a quella prevista dall’Ente nel bilancio di previsione 2024 di euro 2.360.282,94.

 

Divieto per il Comune di assumere impegni economici

Il Comune di Mazara, in presenza di disavanzo e di debiti fuori bilancio, in attesa dell’adozione delle misure correttive, è assoggettato alle limitazioni che consistono nel divieto di assumere impegni e pagare spese per servizi non espressamente previsti per legge, fatte salve le spese da sostenere a fronte di impegni già assunti nei precedenti esercizi, onerando l’organo di revisione della relativa verifica.