×
 
 
01/10/2025 06:00:00

Trapani Servizi, 17 operai non firmano l’accordo: ora rischiano il licenziamento

Sono 17 lavoratori di Trapani Servizi che non hanno firmato il passaggio a Formula Ambiente. La società, oggi senza Consiglio di amministrazione e senza direttore generale, ha comunicato con una lettera del 30 settembre che per loro scatterà la procedura di licenziamento collettivo.

Nella nota di ieri, 30 settembre, ultimo atto firmato dall’ex direttore generale Carlo Maria Guarnotta, si legge che «i lavoratori che non sottoscriveranno il consenso alla cessione entro il 30 settembre proseguiranno, previo consenso della società distaccataria, la loro attività in distacco presso Formula Ambiente per il tempo strettamente necessario occorrente per la definizione della procedura di licenziamento collettivo ex Legge 223/1991». In altre parole: senza firma non c’è passaggio, ma solo un distacco temporaneo in attesa del licenziamento.

Chi invece ha aderito all’accordo, sottoscritto il 23 luglio 2025 alla SRR Trapani Nord, dal 1° ottobre è entrato stabilmente nell’organico di Formula Ambiente, mantenendo anzianità, tutele e diritti acquisiti. È questo il cuore dell’intesa, firmata con la presenza del Comune di Trapani, della stessa SRR, di Trapani Servizi, di Formula Ambiente e delle sigle sindacali FP Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e SGL.

La vicenda nasce dal lungo percorso dei cosiddetti “distaccati”: 52 operai che dal 2018 erano formalmente alle dipendenze di Trapani Servizi ma operavano per conto di Energeticambiente, poi rilevata da Formula Ambiente nel 2022. Con il contratto in scadenza a gennaio 2026, serviva un passaggio formale per rispettare la clausola sociale del CCNL: i lavoratori devono risultare in forza nei 240 giorni precedenti la nuova gara per essere riassorbiti automaticamente da chi vincerà l’appalto settennale.

I 17 che hanno rifiutato spiegano di non aver voluto rinunciare al cosiddetto “cappello pubblico” della partecipata comunale, cioè la possibilità di rientrare a Trapani Servizi in caso di problemi del gestore privato. Una garanzia che l’allora assessore Emanuele Barbara aveva più volte invocato, ma che nell’accordo non è stata inserita. Ora per loro il futuro è incerto, e si parla già di un’azione legale collettiva contro il licenziamento.

Intanto, Trapani Servizi resta senza guida: il presidente Lorenzo Gabriele, succeduto a Giulio Vulpitta, ha lasciato la carica dopo 48 ore. E il CdA non è stato ricomposto e il direttore Guarnotta non è stato riconfermato. Il sindaco Giacomo Tranchida annuncia la svolta: «Nominerò un amministratore unico, in un’operazione di salvataggio della Trapani Servizi, puntando a una riconversione dell’azienda e alla tutela dei 40 dipendenti rimasti in organico».

Il presidente della SRR Trapani Nord, Massimo Fundarò, difende l’intesa e non nasconde il rammarico: «Siamo riusciti a garantire un futuro a queste famiglie, dispiace che alcuni non hanno aderito all’accordo. Per chi ha firmato c’è la certezza, secondo la normativa vigente, di essere riassunto dall’azienda che vincerà il prossimo bando settennale europeo. Alla fine di questo percorso saranno garantiti per sette anni. Degli altri che non hanno aderito il futuro è molto più incerto e, mi permetto di dire, sono stati consigliati male».

La vicenda dei 17 operai diventa così il simbolo delle contraddizioni di Trapani Servizi: una società partecipata che perde pezzi e vertici mentre il Comune prova a rilanciarla, tra tensioni sindacali, paure di licenziamenti e una nuova gara europea ormai alle porte.