Nuova denuncia del Comitato per la Fusione dei Comuni “Trapani-Erice: Una Città” contro l’amministrazione guidata dal sindaco Giacomo Tranchida. L’associazione lamenta di aver subito “l’ennesimo ostacolo all’esercizio democratico e alla partecipazione civica”, dopo che l’inaugurazione della propria sede operativa è stata di fatto bloccata dal silenzio istituzionale.
Per l’evento, il Comitato aveva richiesto con due distinte Pec, inviate al Gabinetto del Sindaco il 18 e il 25 settembre, l’autorizzazione all’occupazione di suolo pubblico e la chiusura temporanea della strada attigua. Richieste rimaste senza risposta, nonostante una successiva sollecitazione inoltrata il 27 settembre anche all’Ufficio Relazioni con il Pubblico.
«Si continua a ostacolare la democrazia e la partecipazione dei liberi cittadini» denuncia il presidente Orazio Mistretta, che parla di “fatti veri e inoppugnabili, suffragati dalle email e dai solleciti”. Il Comitato ricorda inoltre le parole del sindaco, che in Consiglio aveva definito i promotori della fusione “quattro babbi trapanesi dalla mente bacata”.
L’inaugurazione della sede, inizialmente prevista in questi giorni, è stata rinviata a data da destinarsi. «Nonostante il blocco amministrativo – aggiunge Mistretta – la volontà di unire Trapani ed Erice è più forte di ogni ostruzione burocratica».
La Segreteria del Comitato ribadisce che si riserva “ogni azione legale e democratica” per tutelare i propri diritti e quelli dei cittadini favorevoli alla fusione.