Un nuovo capitolo della storia di Selinunte si apre grazie alle ricerche archeologiche che hanno riportato alla luce dettagli inediti sulla vita della grande polis greca.
Domenica 5 ottobre, alle 17.00, il Baglio Florio del Parco archeologico di Selinunte ospiterà una conferenza dedicata agli ultimi ritrovamenti, promossa dal Parco in collaborazione con il Club per l’UNESCO e l’Archeoclub di Castelvetrano.
Le indagini hanno confermato che la città si estendeva fino a Galera Bagliazzo, dove è stata individuata la porta nord delle fortificazioni. Dopo la distruzione del 409 a.C. per mano dei Cartaginesi, i sopravvissuti furono costretti a ritirarsi sull’acropoli, più difendibile. Oggi, sulla collina di Manuzza, i resti delle abitazioni continuano a raccontare quel passato interrotto bruscamente. Proprio qui gli archeologi hanno fatto una scoperta sorprendente: una stanza che sembrava parte di una grande casa si è rivelata essere una cucina. Il crollo improvviso del tetto, causato da un incendio, ha sigillato gli oggetti al suo interno, consegnandoci un’istantanea della tragedia. Una testimonianza diretta del giorno in cui Selinunte fu distrutta, rimasta intatta per oltre duemila anni.
A presentare i risultati saranno le archeologhe Linda Adorno e Melanie Jonasch dell’Istituto Archeologico Germanico di Roma e della Freie Universität di Berlino.
La serata si concluderà con un concerto per violino e pianoforte eseguito dal duo Teresa Clemente e Fabio Pecorella. L’ingresso è gratuito.