L'attesa è finita. Dopo 122 giorni di pausa, la Trapani Shark torna in campo ed apre la nuova stagione della pallacanestro italiana con l'anticipo in programma questa sera alle 20 a Trieste.
Dal 4 giugno, quando i granata vennero eliminati da Brescia in semifinale playoff, al 4 ottobre, quando si riparte e Trapani lo fa con alcune incognite legate soprattutto alla condizione dei propri giocatori.
La squadra è stata rifatta in gran parte on 6 importanti arrivi: gli esterni Jordan Ford, Ryan Arcidiacono e Alessandro Cappelletti, le ali Timmy Allen e Matt Hart e il centro Adama Sanogo, cui si aggiungono le cinque riconferme: il play JD Notae, la guardia Riccardo Rossato, le ali Amar Alibegovic e John Petrucelli e il centro Paul Eboua.
I problemi fisici hanno condizionato la preparazione. Soprattutto nella prima parte del ritiro, a Kraniska Gora, quando spesso coach Repesa difficilmente poteva far allenare i suoi con i classici "cinque contro cinque".
Poi ci sono stati gli assenti per gli Europeì e le convalescenze, ma, alla fine, la data del 4 ottobre è arrivata e Trapani è pronta per l'esordio in campionato. In una partita difficile contro una formazione che hanno cambiato allenatore.
Molto dipenderà proprio dalla condizione fisica dei granata, peraltro attesi da un vero e proprio tour de force, perché se questa sera ci sarà l'esordio in campionato, mercoledì i granata saranno impegnati in Champions League, per il primo turno, e poi nell'altro fine settimana si replicherà ancora in campionato contro Venezia, per riprendere ancora con un nuovo impegno in Champions.
Un inizio con il botto per i granata che, peraltro, dovranno anche far fronte alla penalizzazione di quattro punti per via della vicenda legata ai crediti d'imposta.
E nel frattempo anche i tifosi fanno sentire la propria voce. Non tanto per il sostegno alla squadra, quanto perché contrari al nuovo protocollo ccimposto dall'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni sportive che, secondo i tifosi delle società di serie A, "limita la libertà e la passione di chi vive il basket ogni giorno sugli spalti".
Così, per le prime due partite, "in linea con le altre tifoserie della serie A, la nostra curva rimarrà in silenzio per i primi due quarti. Lo facciamo non contro la squadra, che continueremo a sostenere fin quando ci sarà consentito, ma per difendere la dignità e la libertà da un protocollo che penalizza inutilmente e indistintamente tutti i tifosi, organizzati e non".