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04/10/2025 08:29:00

Il Vescovo di Mazara: "Eucaristia incompatibile con mafia e clientelismo"

“Quel pane necessario” è il titolo della Lettera pastorale del Vescovo monsignor Angelo Giurdanella presentata  in Cattedrale a Mazara del Vallo per l’avvio del nuovo anno pastorale. A commentarla è stato don Giuseppe Ivan Undari, parroco dell’Unità pastorale chiesa madre-San Giovanni Battista di Castelvetrano e già Vicario generale. 

 

Dopo i temi del primato della Parola e del conseguente cammino come pellegrini, scelti per il primo e secondo anno pastorale guidati dal Vescovo Angelo, quest’anno il tema centrale è l’Eucaristia: «il Concilio Vaticano II l’ha definita come “fonte e culmine di vita cristiana” (cfr. Sacrosanctum concilium, 10; Lumen gentium, 11; Prebyterorum ordinis, 5), ma oggi è sempre meno colta nella sua verità e necessità, sempre meno frequentata. Da qui la necessità di ritrovare la sua centralità», scrive il Vescovo nella Lettera. Sei paragrafi ai quali se ne aggiunge un settimo con alcuni orientamenti pastorali. Richiamando Papa Leone XIV, il Vescovo cita uno stretto legame tra eucaristia e vita quotidiana, perché non si celebra soltanto sull’altare ma va vissuta ogni cosa come offerta e rendimento di grazie. Il Vescovo scrive che si può diventare popolo nell’Eucaristia «con un’accoglienza verso tutti, fraternità vera contrassegnata dalla correzione fraterna e dal perdono (cfr. Mt 18)». Poi nella Lettera un passaggio all’incompatibilità dell’Eucaristia con le forme di violenza sul fratello legate a logiche mafiose e clientelari, di caporalato, di lavoro nero, di illegalità: «Incoraggio, in modo particolare, il cantiere per la giustizia e la legalità ad aiutare le nostre comunità cristiane a vigilare su questi temi e ad assumere distanze da logiche mafiose e clientelari contrarie al Vangelo e all’Eucaristia», scrive il Vescovo. 

 

Monsignor Angelo Giurdanella cita i giovani («dobbiamo accoglierli con tutta la loro vivacità e il loro desiderio di autenticità e di cambiamento») e invitare a «coltivare una consapevolezza eucaristica anche per il nostro impegno nel mondo: nelle professioni e in ogni forma (anche umile) di lavoro, nella partecipazione - da cittadini - alla vita democratica; nel compito delle donne e degli uomini delle istituzioni. Un lavoro ha il sapore dell’Eucaristia quando si fatica per il bene e si sa cogliere bellezza». Tra gli orientamenti pastorali il Vescovo cita «ritrovare il senso della domenica, non più per obbligo ma per la consapevolezza che la vita cristiana parte del dono e che il dono si vive nella necessaria sosta e nel lasciarsi adunare», l’importanza di «aprire la mensa festiva ai poveri e alle persone sole, come pure il riunirsi di parenti ricordandosi di tutti», «non girovagare da una chiesa all’altra perché verrebbero a mancare i legami comunitari che richiedono continuità», «iniziare a preparare l’omelia presbiteri e laici insieme, già da lunedì, attraverso l’ausilio dell’Apostolato biblico», curare le relazioni «con l’accoglienza all’inizio e alla fine di ogni eucaristia domenicale», «promuovere assemblee in ascolto attento del territorio come preparazione e prolungamento dell’Eucaristia». Contestualmente con la presentazione della Lettera pastorale, il Vicario generale don Gioacchino Arena ha presentato il calendario diocesano che sarà online sul sito www.diocesimazara.eu nei prossimi giorni. È online già da oggi in home page del sito, invece, il testo integrale della Lettera del Vescovo.