Un piano da oltre 1,3 miliardi di euro per finanziare opere pubbliche e interventi a forte valenza sociale e infrastrutturale. È quanto previsto dalla delibera approvata oggi dalla giunta regionale, su proposta del presidente Renato Schifani. Le risorse provengono dal Fondo di rotazione istituito con la Legge n. 183 del 1987 e sono destinate a interventi complementari rispetto ai programmi cofinanziati dai fondi strutturali dell’Unione europea per il ciclo 2021-2027.
«Abbiamo avviato – ha dichiarato Schifani – il percorso che consentirà di completare la programmazione di tutte le risorse 21-27, a partire dal recupero di interventi rimasti in sospeso nel ciclo 2014-2020. Potremo così realizzare opere fondamentali per città e territori, dalle scuole agli ospedali nelle aree a rischio, fino al rafforzamento delle misure contro la crisi idrica e per la gestione dei rifiuti. Il nostro obiettivo è utilizzare al meglio tutte le fonti finanziarie disponibili, senza perdere tempo né risorse, e soprattutto senza lasciare indietro nessuno».
La delibera, dopo il passaggio in Commissione all’Ars e le successive consultazioni con la Presidenza del Consiglio, dovrà ottenere l’approvazione del Cipess. Costituirà inoltre un atto aggiuntivo all’accordo di coesione firmato nel 2024 a Palermo tra Schifani e la premier Giorgia Meloni.
La ripartizione dei fondi
Il piano prevede 1,07 miliardi di euro per interventi complementari al Fesr 2021/2027 e 277,6 milioni per quelli legati al Fse+.
Tra i progetti più rilevanti:
- Palermo: oltre 47 milioni per la realizzazione di due poli educativi territoriali.
- Messina: 65 milioni per la bonifica e valorizzazione delle aree ex Sanderson e il risanamento delle zone degradate.
- Catania: 25 milioni per la rigenerazione urbana.
- Agrigento: 2 milioni per completare gli scavi e la valorizzazione del teatro antico.
Sono inoltre previsti:
- 175 milioni per progetti già ammessi a finanziamento nel ciclo 2014-2020 ma rimasti senza copertura.
- Circa 400 milioni per il ciclo integrato dei rifiuti, inclusi miglioramento della raccolta differenziata e diffusione del compostaggio domestico.
- 35 milioni per il piano delle traverse idriche.
- Quasi 85 milioni per la bonifica e la mitigazione del rischio idrogeologico e dell’erosione costiera.
- 50 milioni per la prevenzione dei danni da calamità naturale.
- 26 milioni per il potenziamento dei presidi ospedalieri nei territori ad alto rischio ambientale.
- 41 milioni per il Piano triennale della transizione digitale, attraverso l’Arit.
Interventi sociali e formazione
Sul fronte delle misure complementari al Fse+, il governo regionale ha previsto:
- 120 milioni per borse di studio degli Ersu.
- 55 milioni per interventi sociali a sostegno di soggetti svantaggiati e persone non autosufficienti.
- 22 milioni per la formazione professionale.
«Si tratta – ha concluso Schifani – di una visione strategica che tiene insieme sviluppo, coesione e inclusione sociale, frutto di un dialogo costante con le amministrazioni locali e con l’attenzione ai bisogni reali dei territori».