È alta la preoccupazione per il futuro delle Residenze Sanitarie Assistite (RSA) siciliane. Ieri, presso l’Assessorato regionale alla Salute, si è tenuto un incontro tra i rappresentanti delle organizzazioni sindacali delle RSA, l’assessore regionale alla Salute dottoressa Faraoni e il direttore del Dipartimento di pianificazione strategica Iacolino, convocato su richiesta della sezione socio-sanitaria di Aiop Sicilia e di Confindustria.
Al centro del confronto, la questione delle rette ferme da oltre vent’anni, che non tengono il passo con l’aumento dei costi di gestione e rischiano di compromettere la tenuta economica delle strutture. Al termine della riunione, la pubblica amministrazione ha confermato un incremento delle tariffe del 5%, suddiviso in due tranche: il 3,5% nel 2025 e l’1,5% nel 2026.
Un passo avanti, ma ancora insufficiente secondo Riccardo Morana, presidente della sezione socio-sanitaria di Aiop Sicilia: “Pur riconoscendo lo sforzo del Governo regionale e ringraziando l’assessore Faraoni per avere sbloccato dopo 20 anni un aumento delle tariffe, dobbiamo constatare che il 5% non è sufficiente a coprire i costi minimi delle aziende. La gestione dei servizi sociosanitari nelle RSA resta insostenibile”.
Morana sottolinea come le strutture siciliane, in virtù della normativa regionale, siano tenute a garantire standard qualitativi più elevati rispetto ad altre regioni, con conseguenti costi maggiori, in costante crescita.
“Negli ultimi due anni – spiega – solo per i rinnovi contrattuali del personale abbiamo registrato un aumento dell’11%. È evidente che un incremento del 5% non basta a riequilibrare i bilanci di strutture che, ormai, operano in perdita”.
Il presidente dell’Aiop Sicilia richiama anche un principio sancito dal Consiglio di Giustizia Amministrativa (CGA) con la sentenza n. 472 del 24 maggio 2021, secondo cui “nessun privato, ancorché operante in regime di convenzione o accreditamento con la pubblica amministrazione, può essere costretto ad agire in condizioni tali da generare perdite di esercizio”.
“Alla luce dei dati e delle nostre analisi – conclude Morana – ribadiamo l’inadeguatezza delle rette, anche dopo l’incremento annunciato. Le RSA siciliane versano in una condizione di grave sofferenza economica che non può più essere ignorata. Confidiamo nella sensibilità del presidente della Regione Renato Schifani, dell’assessore Faraoni e del direttore Iacolino per individuare in tempi brevi una soluzione condivisa e sostenibile, che garantisca la sopravvivenza delle RSA e la continuità dell’assistenza ai pazienti fragili della nostra regione”.