×
 
 
09/10/2025 11:22:00

Asia Vitale: una sua dichiarazione riapre il caso dello stupro di Palermo?

Un colpo di scena clamoroso rischia di riscrivere da cima a fondo la verità giudiziaria sul caso dello stupro di gruppo al Foro Italico di Palermo, avvenuto nell’estate del 2023 e concluso con la condanna di sette giovani.
La ragazza che denunciò la violenza, Asia Vitale, ha infatti cambiato radicalmente versione, sostenendo in una recente conversazione telefonica con l’autore di un podcast che non si trattò di uno stupro, ma di un rapporto di gruppo consenziente.

La ritrattazione e le possibili conseguenze giudiziarie

Una ritrattazione che, se confermata, potrebbe innescare un terremoto giudiziario. Sei dei sette condannati hanno già una sentenza definitiva, ma i loro legali stanno preparando un’istanza di revisione del processo, da presentare alla Corte d’Appello di Caltanissetta.
Già nel 2023, la difesa dei giovani aveva sostenuto che la ragazza fosse consenziente, ma le prove acquisite – tra cui un video in cui si sente chiaramente la voce di Asia chiedere di fermarsi – e la sua testimonianza in aula avevano convinto i giudici a emettere condanne pesanti.

L’avvocata Garofalo si dimette: “Non la rappresento più”

Adesso, però, anche la storica legale della ragazza, l’avvocata Carla Garofalo, ha deciso di fare un passo indietro:

«Lascio il patrocinio di Asia Vitale per lo stesso motivo per cui l’ho accettato: per affermare il principio della tutela di chi subisce un sopruso e una violenza. Tuttavia – ha spiegato – le sue dichiarazioni pubbliche e i comportamenti post processuali mi inducono a riconsiderare la sua personalità e la narrazione dei fatti rispetto a quanto mi aveva riferito».

La penalista ha inoltre confermato di aver appreso che la giovane, di recente, si sarebbe resa protagonista di episodi violenti, come il presunto inseguimento del fidanzato con un coltello da 34 centimetri, episodio avvenuto in Brianza e su cui indagano i Carabinieri.

«Se è Asia stessa – aggiunge Garofalo – a mettere in atto comportamenti aderenti a un modello sociale violento e offensivo del diritto, non sarò più io a difenderne le ragioni».

Da simbolo della lotta alla violenza a personaggio controverso

Asia Vitale, oggi 22enne, all’indomani dei fatti era diventata il volto simbolo del coraggio di denunciare. Scelse di non restare nell’anonimato, raccontò la sua storia in tv e sui social e partecipò a iniziative pubbliche contro la violenza di genere.
Negli ultimi mesi, però, la giovane ha intrapreso un percorso radicalmente diverso, aprendo un profilo su OnlyFans e raccontando in un’intervista a La Zanzara di Radio24:

«Ho una predisposizione al sesso, lo faccio anche per superare il trauma della violenza. Il primo mese ho guadagnato 9.000 euro. Ho lavorato tanto, ma con 1.400 euro non campavo. Con OnlyFans posso finalmente vivere».

Una svolta che ha alimentato polemiche e interrogativi. La ragazza, oggi residente al Nord Italia, ha dichiarato di essere stata allontanata dalla famiglia e di lavorare come cameriera in un hotel di Courmayeur.

Un caso che divide e riapre vecchie ferite

L’intera vicenda del Foro Italico aveva sconvolto l’Italia: la notte tra il 6 e il 7 luglio 2023, la ragazza denunciò di essere stata ubriacata, condotta in un cantiere e violentata da sette ragazzi, tra cui un minorenne.
La sua denuncia portò a un’inchiesta rapida e a un processo che divenne un simbolo della lotta contro la violenza sessuale di gruppo.

Oggi, a due anni di distanza, la sua presunta ritrattazione e le parole della sua avvocata riaprono un caso che sembrava chiuso, sollevando nuove domande sulla verità dei fatti, sulla fragilità delle vittime e sull’impatto mediatico dei processi di violenza sessuale.

Resta ora da capire se la magistratura valuterà la richiesta di revisione e se il racconto di Asia Vitale — la ragazza che era diventata simbolo della rinascita — segnerà invece l’inizio di un nuovo e controverso capitolo giudiziario.