Il Tribunale di Trapani ha posto fine a settimane di polemiche, riaffermando un principio fondamentale: salvare vite umane non può mai essere considerato un reato. Con la sua decisione, la magistratura ha di fatto ristabilito le regole e confermato la piena legittimità dell’operato di Mediterranea Saving Humans, la cui nave era stata bloccata nel porto di Trapani dal 25 agosto scorso per un provvedimento amministrativo del Ministero dell’Interno.
Secondo il Tribunale, l’organizzazione umanitaria ha agito nel pieno rispetto delle leggi e nel solco del diritto internazionale, che impone il dovere di tutela della vita umana in mare. Un principio, ricordano anche gli esponenti locali del Partito Democratico di Trapani, sancito dalla Costituzione italiana e da convenzioni internazionali che l’Italia ha sottoscritto.
“Non è accettabile – dichiarano Valeria Battaglia e Valentina Villabuona, rispettivamente Segretaria e Presidente dell’Unione Provinciale del PD Trapani – che, per ripicca o per mera propaganda politica, si tenti di imporre a una nave umanitaria di raggiungere porti lontani come Genova, ignorando il principio secondo cui le persone salvate in mare devono essere condotte nel primo porto sicuro.”
Le due dirigenti dem attaccano il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il Governo, invitandoli a prendere atto che “il diritto si applica sempre, non fino a un certo punto”.
“Salvare vite non può mai essere considerato un reato – concludono Battaglia e Villabuona –. La persecuzione delle ONG rappresenta solo l’ennesimo tentativo di distrarre l’opinione pubblica dai veri problemi che questo Governo si dimostra incapace di affrontare: la povertà, il lavoro, la sanità, i diritti.”
****
Trapani al fianco di Mediterranea Saving Humans. Raggiunto il 62% della raccolta fondi cittadina
I promotori della campagna Trapani per Mediterranea Saving Humans esprimono profonda soddisfazione per la decisione del Tribunale di Trapani che ha annullato il
fermo amministrativo di Mediterranea Saving Humans, riconoscendo il carattere umanitario dell’intervento compiuto dall’equipaggio.
Nel provvedimento, la giudice Federica Emanuela Lipari ha stabilito che la disobbedienza dell’organizzazione fu dettata da “esclusivo spirito solidaristico”, finalizzato alla tutela della vita e della salute delle persone soccorse in mare.
È un pronunciamento che restituisce dignità al lavoro delle organizzazioni umanitarie e riafferma un principio fondamentale: salvare vite non è un crimine.
In questo contesto di speranza e giustizia, i promotori comunicano che la raccolta fondi cittadina per sostenere Mediterranea Saving Humans ha raggiunto il 62% dell’obiettivo di 5.000 euro. Un risultato importante, frutto della generosità di tanti cittadini, associazioni e realtà locali che credono nel valore della solidarietà.
Invitiamo ora l’intera comunità trapanese a fare un ultimo sforzo per raggiungere e superare il traguardo, contribuendo alla ripartenza delle missioni di soccorso di
Mediterranea Saving Humans e al suo impegno costante per la tutela della vita umana nel Mediterraneo. Le donazioni possono essere effettuate sul sito mediterranearescue.