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09/10/2025 06:00:00

Deputato supplente, il centrodestra tiene ma infuria la polemica all’Ars 

Si rischiava un’altra rottura tra Forza Italia e Fratelli d’Italia sul deputato supplente, invece il centrodestra ha tenuto l’alleanza in Aula. Ma i primi segnali di distensione sono arrivati con la nomina di Pietro Ivan Maravigna a consigliere non togato della Corte dei Conti. Maravigna è del catanese, molto vicino a Gaetano Galvagno, presidente dell’ARS. Sul parere che l’Aula doveva esprimere su una riforma voluta dal nazionale, a firma Forza Italia, sul deputato supplente, il PD ha chiesto e ottenuto il voto segreto. La maggioranza non è stata travolta, con questa riforma il primo dei non eletti entrerebbe in parlamento fino a che il deputato eletto svolge il ruolo di assessore regionale. Un “deputato a tempo”.

 

Non hanno visto di buon occhio questa riforma, che va a cambiare lo statuto siciliano, gli autonomisti e pure Gianfranco Miccichè, il rischio concreto è di creare altre poltrone, che significa pure un costo pubblico enorme, pari a circa 12milioni.

Contrari i deputati del M5S, Adriano Varrica, autore all'Ars della relazione di minoranza sulla norma sul deputato supplente, pala di un “Succube perché sarà sempre sotto scacco dell'assessore che sostituisce. Altro che norma di rango costituzionale, questa riforma è ad altissimo rischio di incostituzionalità, visto che il deputato supplente non avrà libertà né autonomia nell’esercizio del mandato, ma sarà vincolato alle decisioni dell’assessore di cui prende il posto e sarà privo di indipendenza e sottoposto a potenziali ricatti politici”. Aggiunge Varrica: “Questa norma  presentata come un avanzamento istituzionale, è in realtà del tutto autoreferenziale e priva di utilità per i cittadini siciliani. Serve solo ad aggirare la riduzione del numero dei parlamentari da 90 a 70, portandoli di fatto a 82. Non interessa minimamente ai cittadini e non è certo pensata per loro. È pensata dalla politica per fare un favore alla politica”.

 

Netto anche Nuccio Di Paola, vicepresidente dell'Ars e coordinatore del Movimento 5 Stelle Sicilia, che parla di un’altra pagina nera scritta all'Ars con questo voto: “Rischiamo di aprire una maglia pericolosa. Per la prima volta Roma interviene su una norma che riguarda le regole interne dell’ARS, che storicamente questa istituzione ha sempre deciso in modo autonomo. Presenteremo, prossimamente, un disegno di legge di riforma complessiva della legge elettorale. La norma sul deputato supplente imposta da Roma e sostenuta dal centrodestra – dice il capogruppo M5S Antonio De Luca – è abominevole: crea un gruppo di deputati sotto ricatto politico, privi di libertà e autonomia, con un grave squilibrio tra potere legislativo ed esecutivo”.

 

Per Anthony Barbagallo, segretario del PD, “La regione siciliana è l’ufficio di collocamento dei trombati. Stavolta da piazzare addirittura all’Assemblea regionale siciliana, dove li vogliono far entrare dalla finestra anziché dalla porta. E’ una vera porcata che oltraggia lo statuto speciale della Sicilia, riconosciuto e inserito nella Costituzione. Tutto questo costerà ai siciliani 12 milioni di euro l’anno mentre la sanità siciliana è al tracollo, le autostrada continuano ad essere trincee, i collegamenti ferroviari non all’altezza di una regione con 5 milioni di abitanti, i tassi di disoccupazione (giovanile e non) alle stelle e la Sicilia resta fanalino di coda in tutte le classifiche. Il Partito Democratico darà battaglia in ogni sede, a partire da Camera e Senato per ostacolare questa iniziativa concepita per “sistemare” qualche altro amico a scapito e a spese dei siciliani”.

 

Manovra quater

La discussione sulla manovra è stata avviata, non è più un Ddl stralcio ma un assestamento di bilancio pari a 241 milioni di euro. Sono 54 gli articoli del testo licenziato dalla  commissione Bilancio.

Depositati 2500  emendamenti alla manovra. Varrica(M5S) sostiene che “Tutti gli articoli e gli emendamenti su misure specifiche non accompagnati da relazioni tecniche redatte dai dirigenti dei Dipartimenti competenti e dalla Ragioneria generale, vanno stralciati, come scritto dal presidente dell'Ars Galvagno lo scorso luglio in una nota inviata ai presidenti delle commissioni e dei gruppi parlamentari. Bene che sia stata accolta la nostra richiesta di rinviare l'Aula. Attualmente non ci sono le premesse per potere portare avanti il disegno di legge sulle variazioni in discussione a Sala d'Ercole. Domani presenterò una pregiudiziale in tal senso che andrà votata”. Il gruppo M5S ha quindi chiesto che tutti i documenti vistati dai Dipartimenti che dovrebbero giustificare i microinterventi territoriali vengano caricati sui tablet dei deputati, “perché è diritto dei parlamentari e dei cittadini sapere con quali criteri si assegnano 50 mila euro al cimitero di Santa Venerina e non a quello di Cefalù, o alle strade comunali di Cesarò invece che a quelle di Partinico”.

 

 

 



Native | 14/11/2025
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