L'ultimo saluto a Maria Cristina Gallo, il Vescovo: "Ha sconfitto l'indifferenza"
La Cattedrale di Mazara del Vallo era gremita, ieri mattina, per l’ultimo saluto a Maria Cristina Gallo, la professoressa di 56 anni che nei mesi scorsi aveva denunciato pubblicamente il grave ritardo — otto mesi — nella consegna del suo esame istologico. Una denuncia che ha fatto emergere lo scandalo dei referti accumulati all’Asp di Trapani: oltre tremila esami istologici in giacenza, poi smaltiti in pochi giorni dopo l’esplosione del caso.
Ad accogliere il feretro, tra la commozione generale, sono stati i ragazzi diversamente abili del laboratorio creativo Unitalsi, dove la docente aveva svolto attività di volontariato. Un gesto semplice, ma denso di significato: rappresentava l’ultima carezza di una comunità che in Maria Cristina aveva trovato un punto di riferimento, una donna capace di unire impegno civile, fede e amore per gli altri.
Il Vescovo Giurdanella: "Ha sconfitto l'indifferenza"
Durante la celebrazione, monsignor Angelo Giurdanella, vescovo di Mazara del Vallo, ha ricordato Maria Cristina come “una donna che ha vissuto la sua vita spargendo semi, col desiderio che diventassero alberi. Ha sparso semi di speranza, di vita, di cura. E questo l’ha fatto in tutti i campi, dalla famiglia al sociale”.
Il vescovo ha voluto sottolineare come la denuncia di Maria Cristina non fosse “un gesto di protagonismo o di vendetta”, ma un atto di amore e giustizia: “Ha voluto coniugare giustizia e amore, dove l’uno non può esserci senza l’altro. La sua denuncia ha provocato un sussulto di coscienza, ha sconfitto l’indifferenza, la cultura della rassegnazione che diventa complicità. Lei ha amato la giustizia, la verità. «La sua storia potremmo racchiuderla in una sola parola: curare – ha detto ancora il Vescovo – lei si è preso cura della famiglia, dei giovani e, fino alla fine si è preso cura degli altri. Se ha denunciato è perché le stava a cuore il bene delle persone più fragili». «La malattia, mi confidava qualche giorno addietro, mi ha reso fragile, non mi reggo in piedi, ma la vicinanza dei miei familiari mi fa sentire al sicuro, custodita – ha continuato il Vescovo, riprendendo una delle loro ultime conversazioni – nel momento dell’estrema solitudine quello della malattia, è una grazia grande godere della loro presenza». Quella di Maria Cristina Gallo è stata «una famiglia piccola chiesa domenica». «Lei – ha concluso il Vescovo – non ha conosciuto nemmeno l’ombra dell'ipocrisia, malattia cronica dei farisei di ieri e di oggi, non ha lasciato da parte la giustizia e l'amore di Dio, non ha amato i primi posti o l’apparire».
Don Giacinto Leone: "La sua sofferenza è diventata testimonianza civile"
L’omelia è stata affidata a don Giacinto Leone, padre spirituale della professoressa negli ultimi anni. Il sacerdote ha descritto Maria Cristina come una donna capace di trasformare la sofferenza in testimonianza: “La malattia, che ha segnato e cambiato la sua vita, è diventata anche un simbolo di battaglia per molti. La sua lotta si è fatta battaglia civile, una lotta per un sistema sanitario più giusto e vicino alle persone.” Don Leone ha ricordato anche la dedizione della professoressa per la scuola e i suoi studenti: “Per lei, l’aula non era un luogo dove istruire, ma uno spazio per educare alla libertà, alla bellezza, al bene. Aveva una pedagogia del cuore, ma anche dell’intelligenza e della responsabilità. Con i suoi studenti era ferma e affettuosa, rigorosa e sorridente.”
Il dolore della famiglia, le parole del figlio maggiore: "La tua battaglia servirà ad altri"
Tra i momenti più toccanti, le parole del figlio maggiore, che davanti all’altare ha ricordato la madre con voce spezzata: "Mamma, spero che quello che hai denunciato sia segno di una svolta in Sicilia, la tua battaglia servirà per tanti altri che hanno vissuto e vivono la tua stessa condizione". "Mamma, tu hai scelto di infondere speranza, fede - ha aggiunto - e questo lo hai dimostrato fino alla fine. Papà Giorgio è stato il tuo sostegno, il tuo amore quotidiano. Guidavi tutti noi, ci proteggevi. Ti sei occupata sino alla fine di me e di mio fratello; hai accolto a casa la mia fidanzata Sofia come una figlia. I tuoi alunni, che oggi sono tutti qui, ti amavano profondamente e tu sapevi amare chi era in difficoltà, dare speranza a chi aveva difficoltà. Hai affrontato la malattia con una coscienza incredibile e non hai mai ceduto alla disperazione. La tua forza era contagiosa. Grazie di aver vissuto l'amore e la speranza".
Il marito: "Porteremo avanti la sua battaglia"
«Cristina, il cui faro per tutta la vita è stato la giustizia, ci inchioda a una responsabilità: dobbiamo portare avanti la sua battaglia. Abbiamo pagato un prezzo altissimo, ma dobbiamo andare avanti». Con queste parole Giorgio Tranchida ricorda la moglie, Maria Cristina Gallo. «La chiesa oggi era piena, c’erano persone che neppure conoscevo – ha raccontato – avrei voluto abbracciarle tutte». Alla domanda se qualcuno avesse chiesto scusa per quell’attesa ingiustificata, Tranchida ha risposto con amarezza: «Nessuno, né dall’azienda sanitaria né dalla politica, ci ha chiesto scusa».
La denuncia che ha scosso la Sanità trapanese
Maria Cristina Gallo aveva scoperto, dopo una biopsia eseguita per una grave malattia, che l’esame istologico era rimasto fermo per oltre otto mesi. La sua denuncia pubblica, ha portato la Procura di Trapani ad aprire un’inchiesta che conta oggi diciannove indagati tra medici, tecnici e personale sanitario.
L’indagine ha fatto emergere ritardi strutturali, disorganizzazione e carenze nei laboratori dell’Asp di Trapani. Dopo lo scandalo, il direttore generale Ferdinando Croce si è dimesso, mentre il Ministero della Salute ha inviato ispettori per verificare la situazione. In pochi giorni, i tremila referti arretrati sono stati finalmente analizzati e consegnati ai pazienti. “Dalle sue parole è nato uno scandalo che ha scosso le coscienze e probabilmente salvato altre vite”, ha dichiarato il sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci, ricordando Gallo come “una donna che ha avuto il coraggio di denunciare, trasformando il proprio dolore in una battaglia per la giustizia”.
Chi era Maria Cristina Gallo
Nata a Mazara del Vallo, laureata in Storia e Filosofia e in Teologia, Maria Cristina Gallo insegnava Italiano all’Istituto tecnico industriale “R. D’Altavilla”. Prima della carriera scolastica, aveva collaborato con la Diocesi di Mazara del Vallo, fondando la biblioteca per bambini “L’isola che non c’è”, nata per promuovere la lettura tra italiani e stranieri.
Appassionata educatrice e animatrice culturale, amava dire che “il gioco e i libri sono il modo più serio per imparare la vita”. La cugina Annalisa la ricorda come una “donna battagliera, forte, pronta a battersi per le cause giuste. La battaglia che stava portando avanti non era per sé, ma per gli altri. Questa era Maria Cristina, una donna giusta”.
Lascia il marito Giorgio Tranchida e due figli, di 25 e 17 anni.
La storia di Maria Cristina Gallo non è solo una vicenda personale di dolore e ingiustizia. È il simbolo di una ribellione etica contro il silenzio, a partire dalle voci di chi non accetta più ritardi, inefficienze, superficialità. La sua battaglia civile ha innescato un processo di consapevolezza collettiva che continua anche dopo la sua morte. Come ha ricordato il vescovo Giurdanella: “Ha amato la giustizia e la verità. E anche nel suo dolore ha saputo essere un segno di speranza per tutti.”
La Pasticceria Savoia di Marsala vive un Natale speciale: per la prima volta i panettoni portano la firma di Salvatore Miceli, il giovane pasticcere che sta ridisegnando l’identità dolciaria dello storico laboratorio...
L’ultima scoperta di Angelo Ditta, biologo ed entomologo in pensione di Mazara del Vallo, porta un nome che in Italia non era mai stato registrato: Axinotarsus (Tarxinosus) implicatus. Un piccolo coleottero diffuso in Tunisia, Algeria e...
Il 2025 si conferma un anno cruciale per Cantina Birgi, segnato da nuove collaborazioni strategiche e da riconoscimenti che ne rafforzano il ruolo nel panorama vitivinicolo siciliano. Tra i progetti più rilevanti spicca la...
E' il 6 Dicembre 2025. Ecco i principali fatti in Italia e nel mondo ed i titoli dei quotidiani. • In un documento di 32 pagine titolato Strategia di sicurezza nazionale, l’amministrazione Trump ha ribadito l’autonomia...
Il Natale si avvicina e con lui la consueta domanda: cucinare o farsi aiutare? Voga, caffetteria e pasticceria di piazza Piemonte e Lombardo a Marsala, ha preparato quattro menù che coprono le principali date del...