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12/10/2025 19:39:00

Dal Big Bang all'Homo Stupidens: L'Evoluzione Umana in Chiave Ironica al Teatro Libero

L'Opera e la Produzione

Si è conclusa oggi, domenica 12 ottobre 2025, la seconda anteprima della 58ª stagione del Teatro Libero di Palermo con la messa in scena di "Dal Big Bang all’Homo Stupidens". Lo spettacolo, una brillante e acuta riflessione sull'evoluzione dell'uomo, è una creazione di Pierre Byland e Mareike Snitker e una produzione del Teatro San Materno di Ascona (CH).

Con repliche alle ore 17:00, l'opera ha portato sul palco palermitano una narrazione universale, affidata alla straordinaria interpretazione di Enrico Ferretti e Gerardo Mele, che con la loro chimica scenica hanno dato vita ai due improbabili protagonisti, Franz e Gustavo.


 

Trama: L'Evoluzione a Ritmo di Gag

La vicenda prende il via con una premessa esilarante: Franz e Gustavo, selezionati come rappresentanti emblematici dell'Homo Sapiens del Nord e del Sud da un noto antropologo, avrebbero dovuto assistere lo scienziato nella presentazione del suo "grande quaderno" sulla storia dell'umanità. Un imprevisto (il classico deus ex machina teatrale) impedisce però allo studioso di essere presente, catapultando i due malcapitati amici, Ferretti e Mele, nel difficile e inatteso ruolo di supplenti e narratori.

Da questo punto, lo spettacolo si trasforma in una cavalcata ironica e frenetica attraverso le ere geologiche e le tappe evolutive: dal Big Bang all'Homo Habilis, dall'Homo Erectus fino all'apice — o forse al declino — dell'Homo Sapiens. La narrazione è volutamente semplice ed essenziale, priva di orpelli scenografici, che lascia la vera centralità alla fisicità e ai gesti dei due interpreti. Il loro corpo diventa lo strumento narrativo principale in un susseguirsi di gag che non sfociano mai nella superficialità.

 

 

L'Homo Stupidens: La Stupore e la Stupidità

Il cuore concettuale dello spettacolo risiede nella sua pungente rilettura del termine Homo Sapiens, che viene ribattezzato Homo Stupidens.

L'accezione data, però, non è quella di "uomo stupido" in senso stretto. Lo stupidens qui è colui che si stupisce, che è meravigliato, proprio come un bambino di fronte alla scoperta del mondo.

L’uomo, attraverso i millenni, è diventato uomo stupito, uomo che pensa, ma anche uomo impaurito e disperato.

Eppure, in un rovesciamento ironico e amaro, il Sapiens/Stupidens si rivela essere, alla fine, il più stupido di tutti perché è il più facilmente manipolabile, manovrabile e plasmabile. La sua evoluzione intellettuale, in questa visione, lo ha reso non più libero, ma più vulnerabile alle forze esterne e alle dinamiche del potere, trasformando il pensiero in un'arma a doppio taglio.


 

Lo spettacolo di Byland e Snitker è un gioiello di teatro fisico e clownerie intelligente. Il duo Ferretti-Mele regala una performance di grande energia, riuscendo a sostenere da soli l'intera impalcatura drammaturgica con i soli corpi e il ritmo comico. La sceneggiatura, pur nella sua semplicità, è un meccanismo ben oliato che usa l'umorismo come veicolo per una critica sociale sottile ma affilata.

Ciò che rende "Dal Big Bang all'Homo Stupidens" un'opera da non perdere è la sua capacità di farci riflettere con il sorriso: siamo davvero la vetta dell'evoluzione? L'essere "stupiti", nel senso di capaci di meraviglia, ci rende migliori, o l'essere "stupidi", ovvero suscettibili a essere manovrati, è il vero tratto distintivo della nostra modernità? Il Teatro Libero ha ospitato uno spettacolo che, partendo dall'origine della vita, arriva a interrogarci sul nostro presente, lasciandoci in bilico tra la risata e un profondo senso di inquietudine. Un'analisi brillante e irriverente di ciò che siamo diventati.



 



Spettacoli | 2025-12-02 15:00:00
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