Un’altra importante vittoria giudiziaria per la Cooperativa sociale Badia Grande, protagonista nel settore dell’accoglienza migranti in Sicilia. Con la sentenza n. 3896/2025, pubblicata l’11 ottobre 2025, la Sezione V civile del Tribunale di Palermo ha condannato la Prefettura di Trapani — rappresentante locale del Ministero dell’Interno — a versare 1.251.553,01 euro alla cooperativa, oltre a interessi moratori e spese legali, per i servizi di accoglienza prestati durante il periodo dell’emergenza sanitaria da Covid-19.
La decisione, firmata dalla giudice Claudia Spiga, riconosce in modo chiaro il diritto della cooperativa ad essere retribuita per l’attività straordinaria di assistenza svolta nei centri di Trapani Milo e Villa Sant’Andrea di Valderice, in assenza di una formale convenzione ma su esplicita richiesta della Prefettura.
La causa: accoglienza senza contratto durante la pandemia
Il contenzioso nasce nel 2021, quando Badia Grande cita in giudizio il Ministero dell’Interno per ottenere il pagamento di fatture relative alla gestione del Centro per i rimpatri di Trapani Milo e del Centro di accoglienza straordinaria (CAS) di Villa Sant’Andrea.
Durante la pandemia, la Prefettura chiese alla cooperativa di continuare a gestire la struttura trasformandola in Centro di quarantena per migranti positivi o sottoposti a isolamento. Tuttavia, non fu mai stipulata una convenzione ufficiale che regolasse il servizio e i relativi compensi.
Il Tribunale ha riconosciuto che, in mancanza di contratto, la cooperativa ha comunque agito su mandato delle autorità, erogando prestazioni essenziali per la collettività in un momento di emergenza, e che la Pubblica Amministrazione “si è avvalsa dei servizi senza corrispondere il dovuto”, realizzando così un ingiustificato arricchimento.
Il principio giuridico: “arricchimento senza causa della Pubblica Amministrazione”
La sentenza si fonda su un principio cardine del diritto civile — l’articolo 2041 del Codice Civile — secondo cui chi si arricchisce ingiustamente a spese di un altro è tenuto a indennizzarlo.
Il giudice ha riconosciuto che la Prefettura di Trapani ha beneficiato dell’attività della cooperativa, che ha garantito l’assistenza a centinaia di migranti in quarantena durante i mesi più drammatici della pandemia, senza ricevere il corrispettivo dovuto.
I numeri della decisione
Dalla documentazione contabile e dalla consulenza tecnica d’ufficio, il Tribunale ha accertato che Badia Grande ha sostenuto costi effettivi per oltre un milione di euro tra personale, vitto, alloggi, farmaci e sanificazioni.
In particolare, la giudice Spiga ha riconosciuto:
- € 1.061.032,55 per il servizio di assistenza Covid-19 svolto dal settembre 2020 al luglio 2021;
- € 97.776,36 per il periodo precedente (marzo–agosto 2020);
- € 51.602,68 per attività ordinarie regolate da convenzione;
- € 41.141,42 per i servizi svolti al CPR di Trapani Milo nei primi mesi del 2020.
A queste somme si aggiungono interessi moratori calcolati dal 9 dicembre 2021 (data della domanda giudiziale) e spese legali per 32.154 euro, oltre IVA e accessori.
La reazione della cooperativa
La Cooperativa Badia Grande, difesa dallo studio SLP Legal Consulting con gli avvocati Massimo Petrucci, Alessandra Indovina e Girolamo Artale, ha espresso soddisfazione per un verdetto che «restituisce dignità e riconoscimento a un lavoro svolto in condizioni straordinarie».
«È una sentenza che afferma un principio di giustizia — si legge nel comunicato diffuso dalla cooperativa —: la Pubblica Amministrazione non può chiedere a un ente del terzo settore di affrontare un’emergenza sanitaria nazionale e poi negare il pagamento dovuto».
I precedenti: 4,4 milioni di euro complessivi riconosciuti a Badia Grande
Quella di ottobre è solo l’ultima di una serie di decisioni favorevoli alla cooperativa.
Nel febbraio 2023, lo stesso Tribunale di Palermo aveva già condannato la Prefettura di Trapani al pagamento di 1,77 milioni di euro più interessi per servizi resi nel triennio 2017–2019.
Nel giugno 2025, un decreto ingiuntivo aveva invece imposto alla Prefettura di Agrigento il pagamento di 1 milione di euro per l’attività svolta all’Hotspot di Lampedusa nell’ottobre 2022.
In totale, tra Trapani e Agrigento, la giustizia amministrativa e civile ha riconosciuto a Badia Grande oltre 4,4 milioni di euro per servizi effettivamente resi ma non pagati, più 1,35 milioni di euro di interessi e 60.000 euro di spese legali.
Un precedente importante per il settore dell’accoglienza
La sentenza del Tribunale di Palermo potrebbe fare giurisprudenza, rafforzando la tutela di enti e cooperative che, durante l’emergenza Covid, hanno operato senza convenzioni formali su richiesta dello Stato.
Il riconoscimento dell’“ingiustificato arricchimento della Pubblica Amministrazione” segna infatti un principio chiaro: quando la cooperazione sociale interviene nell’interesse pubblico, anche in situazioni straordinarie, lo Stato non può sottrarsi al pagamento del dovuto.
Una vittoria legale, ma anche morale, per chi — come Badia Grande — ha continuato a garantire assistenza, accoglienza e dignità a persone fragili nel momento più difficile.