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15/10/2025 06:00:00

Trapani, tra record di presenze, dimissioni e la Commissione acqua che controlla se stessa

Un gettone da 57,80 euro per ogni presenza in Consiglio o in Commissione. È la misura del lavoro quotidiano dei consiglieri comunali di Trapani, che a settembre hanno pesato sul bilancio del Comune per oltre 41 mila euro, tra compensi diretti e tasse. Non si tratta solo di numeri: dietro le presenze, i conteggi e le assenze si riflette il funzionamento di un’assemblea che vive soprattutto nelle commissioni, più che nell’aula consiliare.

C’è chi macina riunioni ogni giorno e chi invece appare di rado, chi ha scelto di rinunciare e chi invece incassa fino al limite consentito dalla legge: il 30 per cento dell’indennità del sindaco, circa 2.700 euro lordi al mese. È il caso dei consiglieri più presenti, che con decine di sedute tra bilancio, lavori pubblici e commissioni di garanzia sfiorano la soglia massima. In cima alla classifica di settembre c’è Salvatore Daidone con 48 presenze e quasi 2.800 euro, seguito da Sonia Tumbarello e Giuseppe Peralta.

All’estremo opposto, c’è chi ha scelto di andare controcorrente. Giuseppe Guaiana, ad esempio, ha formalmente rinunciato all’aumento del gettone: per lui ogni seduta vale poco più di 34 euro, non 57,80. È l’unico a Trapani ad averlo fatto. Altri hanno deciso di non farsi liquidare la presenza in una seduta simbolica, quella del 26 settembre, quando il Consiglio si è fermato per mancanza del numero legale. Nello specifico, a rinunciare al gettone sono stati Parisi, Vassallo, Patti, Gianformaggio e Peralta. Quel giorno avrebbe dovuto celebrarsi la commemorazione di Mauro Rostagno, con la consegna della cittadinanza onoraria post mortem alla figlia Maddalena. Ma lo sciopero nazionale dei trasporti costrinse a rinviare la seduta, e per formalizzare il rinvio serviva comunque il numero legale. Non essendo stato raggiunto, i consiglieri presenti maturarono il gettone, ma in sede politica si decise di non accettarlo. Perché la rinuncia fosse valida, era necessario inviare una pec, e tra i cinque che lo hanno fatto c’è anche Gianformaggio, unico esponente dell’opposizione ad aderire a questa scelta.

La cronaca politica di settembre racconta anche un passaggio di consegne. Giulia Passalacqua, eletta consigliera, il 2 settembre è entrata in Giunta con la delega di assessore. Nei primi due giorni di settembre, Passalacqua ha presieduto a tre sedute, due commissioni e un Consiglio, incassando 173 euro: l’ultimo atto da consigliera è stato votare il conferimento della cittadinanza onoraria a Mauro Rostagno, sociologo e giornalista ucciso dalla mafia nel 1988. Al suo posto è entrato in aula Vincenzo Guaiana, che ha debuttato subito nella cosiddetta “Commissione acqua Trapani”, istituita per indagare sulla crisi idrica che da mesi mette in ginocchio la città.

Un dettaglio però non è sfuggito al Comitato “L’acqua è un diritto di tutti”, che ha parlato apertamente di conflitto di interessi: fino a pochi giorni prima, Guaiana era proprio assessore al servizio idrico, e da quella posizione decideva sulla distribuzione dell’acqua e sulla gestione delle emergenze. Oggi siede in una commissione d’indagine che dovrebbe controllare quelle stesse scelte.

Una sorta di controllore che controlla se stesso, che alimenta inevitabilmente i dubbi sulla reale efficacia dello strumento voluto all’unanimità dal Consiglio comunale per fare chiarezza sulla crisi idrica.

Diverso il discorso per i vertici dell’aula. Alberto Mazzeo, presidente del Consiglio comunale, non percepisce gettoni: per lui c’è un’indennità fissa che sfiora i 6 mila euro lordi al mese. Il vicepresidente, Andrea Genco, percepisce solo l'idennità di funzione che si aggira sui 2.600 euro.

Il resto lo fa il meccanismo delle commissioni. Sono quattro quelle permanenti, che si riuniscono ogni giorno per esaminare gli atti preparatori. A queste si aggiungono le commissioni speciali e quelle istituite ad hoc, dal centro storico ai lavori pubblici. È lì che si consuma la gran parte dell’attività consiliare, in riunioni che durano anche meno di un’ora ma che valgono un gettone pieno.

All’inizio della legislatura, sotto l’amministrazione Tranchida, le permanenti erano composte da 4 consiglieri di maggioranza e 2 di opposizione. Oggi, con il passaggio in opposizione di Salvatore Daidone e Sonia Tumbarello, gli equilibri sono cambiati: la Prima Commissione è formata da 3 di opposizione e 3 di maggioranza, mentre la Quarta Commissione conta anch’essa 3 di maggioranza e 3 di opposizione. Entrambe hanno come presidente un consigliere di opposizione.

Così, tra presenze lampo, rinunce e record di sedute, settembre offre una fotografia chiara: a Trapani la politica locale continua a ruotare intorno ai numeri dei gettoni, tra chi ne fa un calcolo economico e chi cerca di dare un significato politico anche alla propria busta paga.

Gettoni di presenza, liquidati oltre 41 mila euro per settembre by Anna Restivo