Si è svolto nei giorni scorsi, ad Agrigento, un convegno promosso dal Gruppo Territoriale del Movimento 5 Stelle, guidato da Gino Buscemi, dedicato al tema dell’“Economia della corruzione”. All’incontro sono intervenuti l’eurodeputato Giuseppe Antoci, da sempre impegnato nella lotta alle mafie, e il prof. Maurizio Lisciandra, docente di Economia Politica all’Università LUMSA di Palermo. Tra i partecipanti anche l’On. Ida Carmina, deputata nazionale del M5S ed ex sindaca di Porto Empedocle, che ha lanciato un duro attacco al Governo Meloni.
“Ogni euro rubato alla legalità è sottratto ai cittadini”
“La lotta alla corruzione – ha dichiarato Carmina – è la madre di tutte le battaglie. Ogni euro che finisce nella corruzione è un euro sottratto a sanità, scuola, disabili, infrastrutture e sviluppo sano del Paese”.
Per la parlamentare, la direzione intrapresa dal Governo rappresenta un pericoloso passo indietro: “Con il DDL Nordio si è abolito l’abuso d’ufficio, si sono limitate le intercettazioni e si sono ostacolate le indagini. È stato inoltre ridotto il potere della Corte dei Conti, e si tenta perfino di estromettere dalla Commissione Antimafia figure di altissima competenza come Roberto Scarpinato e Cafiero De Raho, proprio perché troppo esperti di criminalità organizzata”.
“Si spalancano le porte ai colletti bianchi”
Secondo Carmina, il rischio è quello di lasciare campo libero alla corruzione e alle mafie:
“Di fatto si spalancano le porte ai colletti bianchi, alla politica collusa e agli imprenditori senza scrupoli. Così si favorisce la mafia, che può dormire sonni tranquilli”.
L’esponente pentastellata sottolinea anche la pericolosità del messaggio culturale che ne deriva: “Chi rispetta la legge e paga le tasse viene trattato da fesso, mentre chi ruba e corrompe sembra avere la strada spianata. In un Paese civile questo è inaccettabile”.
Sanità e Sicilia: “Clientele e mance al posto dei servizi”
Carmina punta il dito anche contro le recenti modifiche nella governance sanitaria: “Il controllo dell’Agenas passa a un commissario nominato dal Governo, trasformando la salute dei cittadini in terreno di spartizione politica”.
In Sicilia, aggiunge, “le finanziarie regionali sono ridotte a bancomat per clientele e contributi a pioggia, sottraendo risorse al vero sociale, alle liste d’attesa e ai bisogni dei più fragili”.
Nel territorio agrigentino, le inchieste giudiziarie – come quella sulla rete idrica – mostrano concretamente gli effetti devastanti della corruzione: “La corruzione – afferma Carmina – è una delle principali cause del sottosviluppo economico e sociale della nostra provincia”.
“Per il Movimento 5 Stelle – conclude Carmina – la lotta contro la disonestà e la mala politica resta centrale. Diciamo basta agli sprechi e alla corruttela: la corruzione droga l’economia e toglie diritti a chi lavora onestamente. Noi non ci stiamo”.