A Lampedusa, quando qualcuno si ammala, la paura più grande non è la malattia. È non sapere se si riuscirà a partire. Perché non ci sono posti sugli aerei. Non per i turisti, ma per i malati. Fino al 29 ottobre, i voli della continuità territoriale operati da Dat Voli di Sicilia risultano pieni. Tutti.
A denunciarlo è Tony Colapinto, giornalista e voce di Lampedusa in 2 minuti, ma stavolta non parla da cronista. Parla da figlio. Suo padre, malato di Alzheimer, ha una visita urgente fissata per il 23 ottobre. Ma al numero verde Dat la risposta è stata secca: “Non ci sono posti fino al 29”.
«Assessore, mi perdoni — dice Colapinto in un messaggio diretto all’assessore regionale ai Trasporti Alessandro Aricò — ma oggi non sono un giornalista. Sono un figlio. Mio padre peggiora ogni giorno e non riesco a farlo partire. Mandateci la Protezione Civile, dichiarate lo stato di emergenza se non siete in grado di garantire un bando vero. È una vergogna».
Il suo sfogo è lungo, accorato, pieno di nomi e accuse: «Questa compagnia si fa da anni i fatti propri e nessuno dice niente. Vendono i posti ai tour operator e i cittadini restano a terra. Non si può continuare a giocare con la vita delle persone. Se questo è il modo di trattare i cittadini, ditelo chiaramente».
Colapinto ricorda di aver visto l’assessore pochi giorni fa al porto di Palermo: «Le ho parlato del bando, dei voli fittizi, dei guasti tecnici, ma nessuno interviene. Ogni giorno ci arrivano centinaia di segnalazioni: aerei pieni, bagagli lasciati a terra, passeggeri sbarcati perché l’aereo non può viaggiare a pieno carico. È tutto un disastro. E la Regione, l’Enac, il Comune? Tutti dicono di non poter fare niente».
Le parole diventano un grido di rabbia e dolore: «Qui non è una questione di giornalismo o di politica. È una questione di padri e figli. Mio padre deve partire il 23, ma non ci sono voli fino al 29. E non perché è il padre di un giornalista, ma perché un cittadino deve poter curarsi come tutti. Non si può essere prigionieri su un’isola».
@lampedusain2min Non ci sono posti neanche per i malati sui voli di #continuitàterritoriale, operati dalla Dat voli di Sicilia fino al 29 ottobre. Oggi 17 ottobre abbiamo provato a fare una prenotazione con il call center della compagnia Dat voli di Sicilia. Pietrobelli e Vallero dove siete? Stiamo aspettando la vostra chiamata. #lampedusain2minuti #datvolidisicilia #voli #regionesiciliana @Alessandro Aricò ♬ suono originale - Lampedusa
Poi l’attacco diretto al management della compagnia e ai silenzi istituzionali: «Se non siete capaci di gestire la continuità territoriale, ditecelo. Fate un nuovo bando, ma smettetela con le proroghe. Questa compagnia blocca i posti, li vende ai turisti e lascia i lampedusani a terra. È disumano. Ci avete pure diffidati, invece di ascoltarci. Ma noi continueremo a raccontarlo, perché è la verità».
A Lampedusa, oggi, ammalarsi significa non sapere se si potrà andare a curarsi. Significa guardare il mare e chiedersi come attraversarlo. Perché non c’è un ospedale, non ci sono reparti, non ci sono alternative. Solo un aereo. E, troppo spesso, quel volo non c’è.
Il grido di Colapinto si estende a più vasto raggio: non succede solo nella provincia di Agrigento. Le Isole non godono di questo diritto, ma anche altre zone della Sicilia hanno sperimentato disservizi simili. Nel recente passato, estate 2025, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha chiesto chiarimenti alla DAT a seguito dei gravi disagi registrati nei voli da e per Pantelleria, provincia di Trapani, evidenziando che anche in quella tratta i collegamenti risultavano in affanno
A luglio, infatti, l’isola di Pantelleria è rimasta praticamente isolata per due giorni. Le condizioni meteo, con umidità e scarsa visibilità, hanno costretto alla cancellazione di gran parte dei voli. Nella giornata del 25 luglio sono riusciti ad atterrare solo i collegamenti ITA Airways da Milano Linate e Roma Fiumicino. Tutti gli altri, operati da DAT e Volotea, sono stati annullati. Circa 390 passeggeri, impossibilitati a lasciare l’isola, sono stati accompagnati negli alberghi per la notte.
@lampedusain2min La nostra telefonata con l’Assessore Regionale ai Trasporti Alessandro Aricò Per metterlo a conoscenza, qualora non lo fosse, dei continui disagi che i cittadini di Lampedusa e Linosa sono costretti a subire. La violazione dei diritti dei cittadini fa schifo. Ma ci fa orrore, ancor di più, la violazione del diritto di curarsi. Noi non vogliamo essere complici di tutto questo. Mi scuso anche qui con l’Assessore Alessandro Aricò per i toni usati, ma il mio sfogo è quello di un figlio che vuole semplicemente fare di tutto per garantire al padre di poter stare meglio e di curarsi, visti i peggioramenti quotidiani con una malattia neuro degenerativa. Siamo persone, ancor prima che giornalisti. Sono un figlio.