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18/10/2025 06:00:00

Sanità in crisi in Sicilia, ma la maggioranza litiga sulle poltrone

La Sanità in Sicilia è il nodo non per l’accesso alle cure, alle liste di attesa(infinite) agli ospedali con i Pronto Soccorso congestionati. No. Il vulnus sono le poltrone da (ri)distribuire  per non fare implodere la maggioranza regionale. Fratelli d’italia ha fatto una richiesta ben precisa: via Salvatore Iacolino dalla Pianificazione strategica dall’assessorato regionale alla Salute. La richiesta iniziale era quella di occupare la casella con un nome loro, che è pure un dirigente regionale  interno, Mario La Rocca. Ma per non fare, invece, implodere il partito del governatore Renato Schifani, Forza Italia, si pensa a un terzo nome. E’ una operazione molto difficile, che non guarda alla continuità e che non guarda nemmeno al merito delle cose ma ai nomi, alle nomine che i meloniani intendono fare.


La possibilità
Schifani potrebbe presentare una proposta che lascerebbe (forse) tutti contenti, di certo non il suo partito: Iacolino alla guida dell’ASP di Palermo al posto di Alberto Firenze che andrebbe, invece, al Policlinico di Messina. Una scelta che metterebbe in imbarazzo i forzisti Edy Tamajo e Marco Intravaia che avevano spinto per la guida palermitana dell’ASP con Firenze, uomo di comprovata capacità.
Una cosa è certa: Fratelli d’Italia, nella cui regia c’è pure Ruggero Razza, sta giocando molto male le sue carte. Non è un ristoro, per la cacciata di Ferdinando Croce dall’ASP di Trapani(dimessosi poi a fine maggio) a seguito dello scandalo dei referti istologici consegnati in ritardo, quello di puntare Iacolino.
La questione è molto più complessa,  le nomine in sanità non sono caselle da occupare ma snodi importanti per poter aiutare la sanità a ridare respiro ai cittadini. Sembra difficile capirlo ma è molto più semplice di quello che appare. 
Ma per i meloniani niente da fare. O occupano caselle e consumano vendette oppure se la prendono con Iacolino, ritenuto uno dei responsabili della questione “Croce” a Trapani. Ma se alla Pianificazione strategica andrà un nome indicato da Fratelli d’Italia al posto di Iacolino è chiaro che Trapani non potrà tornare ai melaniani. Seppure in questi mesi siano andati in pressing per far ritornare Ferdinando Croce alla guida dell’Azienda, operazione impossibile- hanno vociferato nei corridoi palermitani-nonostante l’ex manager non risulti indagato per i ritardi nella refertazione istologica.

 

Coalizione scontenta
Lega e DC avrebbero manifestato la loro contrarierà alla mossa messa in campo dai meloniani e al modo di procedere del governatore. Cedere alla loro richiesta rischia di mettere in moto un effetto domino e allo stesso tempo di creare frizioni interne ai vari partiti. Sono giorni di grande difficoltà, ma pure anche di confronti.
La settimana prossima qualcos’altro si dovrebbe muovere, in attesa Iacolino resta alla Pianificazione strategica. Le dimissioni non sono previste.