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21/10/2025 06:00:00

Il voto segreto spacca la maggioranza. Musumeci: "E' la vergogna dell'Ars"

La kermesse di Fratelli d’Italia “Patrioti in Comune”, tenutasi questo fine settimana a Catania, ha visto il Ministro Nello Musumeci fare delle affermazioni sul voto segreto, di cui adesso anche il governo di Renato Schifani ne chiede l’abolizione. Di diverso avviso le opposizioni.


Per Musumeci “Il voto segreto è la vergogna del primo Parlamento d’Europa”. L’ex presidente di Regione ha dovuto affrontare diverse difficoltà proprio in un’Aula che aveva fatto del voto segreto uno strumento di vendetta o ostruzionismo politico portato avanti anche da una parte della maggioranza, chiamati franchi tiratori.
Musumeci tira dritto: “In una regione con un alto tasso di mafiosità dove il confine tra politica e malaffare non è mai stato nitido e definito, consentire al parlamento di votare in maniera segreta significa piegare alla volontà di soggetti esterni la volontà del parlamento. È la cosa più indecorosa che si possa fare”. Aggiunge poi “Noi non siamo contro il voto segreto, ma ci sia solo per alcuni casi specifici e non per ogni atto da votare. Un parlamento degno di questo nome non può che modificare il regolamento. Ma sapete perché non passa la modifica – conclude Musumeci? Perché per votarla chiedono il voto segreto. Siamo davvero al paradosso”.

 

Pace(DC):via il voto segreto, poi legge di Bilancio
Carmelo Pace, capogruppo all’ARS per la Dc, lancia un appello a tutta la coalizione di centrodestra: “Le decisioni concordate e sottoscritte nei vertici di maggioranza dovrebbero trovare applicazione e riscontro in Aula, dove i partiti e i parlamentari sono chiamati a esprimere, con il voto, la stessa posizione assunta proprio nel vertice di qualche giorno prima. Il comportamento in Aula, invece, lo dicono i fatti, non ha rispettato, troppo spesso, le decisioni assunte nel vertice. Non vorrei, invece, che si desse l’impressione che l’unità della coalizione, quella che si esprime realmente con il voto in Aula, dipendesse dallo spostamento o dalla promozione di questo o quel dirigente. Non mi sembra questa la via maestra”. Adesso la maggioranza è chiamata alla prova del voto segreto: “ Un campo di prova importante, non solo per l’unità ma per la credibilità di questa classe dirigente, sarà rappresentato dall’abolizione del voto segreto. A causa del quale, è doveroso ricordarlo, è stata cassata la riforma delle province, la riforma dei Consorzi e alcune importanti norme come quella sull’editoria o il finanziamento del progetto cinematografico su Biagio Conte. Si tratta di norme sottoscritte dai partiti, parte integrante del programma di governo del Presidente Schifani. Il voto segreto, è vero, viene sistematicamente chiesto dall’opposizione, i cui rappresentanti, alcuni di loro esperti nell’arte dell’inciucio, hanno un nome e un cognome. Ma questo processo, assai vicino al “tafazzismo”, viene portato a termine con la complicità di alcuni esponenti della maggioranza”.


A queste condizioni per Pace non ha senso andare avanti con la legislatura: “C’è da chiedersi, con queste premesse e in queste condizioni, se abbia ancora senso proseguire, come se nulla fosse, la legislatura. L’esito sull’abolizione del voto segreto ci dirà se quelli sull’unità della coalizione sono solo proclami oppure, come è auspicabile attendersi, si tratta di uno stato di fatto che trova riscontro in Parlamento e, di conseguenza, nella realtà”.