Una serie di eccezioni sono state sollevate dalle difese nella prima udienza preliminare davanti al gup del Tribunale di Marsala Sara Quittino nel procedimento che vede imputate 16 persone accusate di associazione per delinquere finalizzata alle scommesse sportive on line illegali.
E per le quali la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio. Adesso, le difese hanno sollevato eccezioni relative alla mancanza dei decreti autorizzativi delle intercettazioni e alle notifiche delle proroghe delle indagini. Il pm ha, quindi, chiesto un termine per interloquire sulle questioni. E a tal fine, il giudice Quittino ha rinviato al 18 novembre. In quella data, sulla base delle decisioni del gup sulle eccezioni sollevate, gli avvocati difensori sceglieranno i riti (abbreviato o ordinario) per la prosecuzione del giudizio.
Secondo l’accusa, i 16 imputati avrebbero accettato, raccolto, o comunque favorito l'accettazione o in qualsiasi modo la raccolta, direttamente o tramiti siti web esteri (quelli diversi dall’estensione “.it”) non autorizzati, per via telefonica e telematica, di scommesse sportive per almeno 200 mila euro. L’arco temporale dei fatti contestati va da febbraio ai primi di giugno del 2021. Le scommesse illegali sarebbero state raccolte a Marsala, Alcamo e Castellammare del Golfo. Parte offesa è il ministero delle Finanze. L’indagine è stata coordinata dal sostituto procuratore Roberto Piscitello. Il rinvio a giudizio è stato chiesto per i marsalesi Giovanni Cannatella, Dario Cottone, Maria Angela Di Bernardo, Giovanni Marchese, Marica Genco, Giuseppe Guida, Giovanni Santo Guida, Rosario Guida, Matteo Montalbano, Eros Giuseppe Pizzo, Giuseppe Safina, Enrico Salvatore Valenti, nonché per Luca Amantini, originario di Sant’Angelo in Vado (PS), ma residente a Mazara, Alex Barresi, Giuseppe Messina, entrambi di Castellammare del Golfo, e Andrea Melfi, di Vittoria. A difenderli sono gli avvocati Vito Cimiotta, Antonina Bonafede, Valentina Castellucci, Paolo Pellegrino, Vito Buffa, Ivana D’Amico, Tommaso Picciotto, Giovanna Saladino, Massimo Garafalo, Ernesto Leone, Pietro Ferro, Pasquale Massimiliano Tranchida. Giovanni Marchese e Marica Genco, marito e moglie, gestori di un centro scommesse on line nella borgata di Strasatti, erano rimasti coinvolti in una precedente inchiesta della Procura di Marsala, poi trasferita alla Procura di Trapani per competenza territoriale.