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23/10/2025 18:00:00

Manovra 2026, gli Agenti immobiliari contro l'aumento della cedolare sugli affitti brevi

La Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali (FIAIP) di Trapani lancia l’allarme contro l’aumento della cedolare secca sugli affitti brevi dal 21% al 26%, previsto nella bozza della Manovra 2026. Una misura che, secondo il presidente provinciale Vito Campo, rischia di danneggiare il tessuto economico locale e di penalizzare le famiglie, il turismo e la trasparenza del mercato immobiliare.

 

“Comprendiamo la necessità del Governo di reperire risorse e riordinare il settore turistico,” afferma Campo, “ma l’aumento indiscriminato della tassazione sugli affitti brevi è una mossa controproducente e profondamente sbagliata per l’economia del territorio trapanese e siciliano in generale.”

L’incremento, che riguarderebbe indistintamente privati, gestori e portali online, secondo la FIAIP colpirebbe duramente l’offerta ricettiva complementare, componente essenziale per le province a vocazione turistica come Trapani e le sue isole.

 

I punti critici evidenziati dalla FIAIP Trapani

Penalizzazione delle famiglie e delle aree interne.
L’aumento colpisce i piccoli proprietari che affittano un’unica abitazione, spesso nei borghi o nelle aree interne dove l’ospitalità diffusa è vitale per l’economia locale.

 

Rischio di evasione fiscale.
Una tassazione più alta sul mercato legale degli affitti brevi potrebbe spingere molti fuori dai canali ufficiali, incentivando l’elusione e vanificando gli sforzi di trasparenza introdotti con il CIN (Codice Identificativo Nazionale).

 

Contrasto con le misure di trasparenza.
L’aumento va in direzione opposta rispetto agli obiettivi del Governo di regolamentare e rendere più trasparente il settore, che dovrebbe invece essere sostenuto con controlli più efficaci e non con nuovi oneri fiscali.

  • Impatto negativo sul turismo locale.
     

    L’aumento dell’imposta si tradurrebbe in tariffe più alte per i turisti o in una riduzione dell’offerta, con conseguenze dirette sulla competitività del territorio trapanese.

    “Chiediamo al Governo e alla maggioranza parlamentare di riconsiderare questa norma durante la discussione in Parlamento,” conclude Campo. “Bisogna sostenere la legalità e chi opera in modo trasparente, non penalizzare chi contribuisce ogni giorno allo sviluppo economico e turistico della provincia di Trapani. Siamo pronti al confronto per individuare soluzioni alternative che non soffochino un settore chiave.”