Trapani, caos in aula sul caso PalaShark. Antonini lancia l’ultimatum: “Decisione martedì”
Tensione altissima a Palazzo Cavarretta per la prima seduta del Consiglio comunale dedicata alla convenzione di gestione del Pala Daidone, la struttura affidata alla società Trapani Shark. Alla prima convocazione erano presenti soltanto 11 consiglieri su 24 — dieci dell’opposizione più il presidente del Consiglio Giuseppe Mazzeo — con la maggioranza, la Giunta e il sindaco Tranchida assenti. Mancava il numero legale (ne servivano 13) e la seduta è stata rinviata a oggi alle 18, quando basteranno dieci consiglieri per deliberare.
Al centro dello scontro politico c’è la convenzione di gestione del PalaShark , sottoscritta negli anni scorsi tra il Comune e la società di Valerio Antonini, e poi rimessa in discussione per alcune clausole considerate da Palazzo D’Alì da rivedere. La questione, di natura amministrativa e gestionale, è divenuta in poche settimane un caso politico e mediatico, con accuse incrociate e tensioni sempre più forti tra l’amministrazione e il patron della squadra.
Fuori da Palazzo Cavarretta, circa 250 tifosi granata hanno atteso per ore l’esito della seduta. Cori da stadio e slogan contro il sindaco hanno accompagnato l’arrivo di Antonini, che ha parlato al suo pubblico promettendo chiarezza entro pochi giorni. «Se entro lunedì questa situazione non verrà sbloccata, martedì mattina terremo una conferenza al PalaShark per comunicare la decisione definitiva della società» ha dichiarato Antonini. «Io non posso più continuare, la Lega Basket ci pressa e non abbiamo alcuna certezza che la convenzione sia valida.»
Nel suo discorso Antonini ha parlato di «presa in giro» e di «vergogna certificata dall’assenza in aula della maggioranza», annunciando anche l’intenzione di tutelarsi «in tutte le sedi legali». «C’era una sola cosa che funzionava, la Trapani Shark, e oggi vogliono mandarla via», ha detto tra gli applausi dei tifosi, seduto per la prima volta tra i banchi del Consiglio comunale accanto al consigliere Tore Fileccia.
La maggioranza, in una nota firmata da Giovanni Peralta, Giuseppe Carpinteri, Giovanni Parisi, Vincenzo Guaiana, Marzia Patti e Giusi Poma, ha spiegato la propria assenza come «atto di responsabilità politica». Secondo i consiglieri, la seduta «non può avvenire senza la presenza del sindaco, del segretario comunale e del dirigente dei Lavori pubblici Orazio Amenta» e prima che arrivi «il parere legale richiesto sulla convenzione».
Intanto, quasi come una beffa, proprio nel giorno della seduta saltata la Giunta Tranchida ha approvato il progetto di efficientamento energetico e riduzione dei consumi del Pala Daidone e della Piscina Olimpionica, per un importo di 3 milioni e 450 mila euro, da candidare ai fondi FSC 2021/2027. Il piano prevede isolamento termico, sostituzione degli infissi, pompe di calore e un impianto fotovoltaico da 161 kWp, pari a una potenza di picco di oltre 160 chilowatt. Un progetto importante, ma annunciato in un momento che ha acuito la percezione di distanza tra Comune e società.
Durante la seduta si sono verificati anche momenti di tensione. Un operaio della Trapani Servizi, presente in tribuna, ha iniziato a protestare contro il presidente del Consiglio comunale Alberto Mazzeo, gridandogli contro per contestare la gestione del servizio rifiuti e le incertezze occupazionali legate al passaggio alla nuova società. La Polizia municipale è intervenuta per calmarlo, ma l’uomo — visibilmente scosso — avrebbe reagito con uno schiaffo a un agente prima di essere identificato. «Ho sentito gli insulti, poi ho visto l’agente che cercava di calmarlo e lui ha reagito d’istinto - racconta Mazzeo - È una persona disperata, mi ha chiesto scusa, mi ha parlato della sua situazione familiare e della paura di perdere il lavoro. Capisco la rabbia, ma in consiglio non si può arrivare a questi livelli». L'uomo rischia una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale. «Ha perso la testa, ma non è un violento. È uno dei tanti lavoratori che vivono con l’ansia di non sapere cosa succederà domani» ha aggiunto Mazzeo, che preferisce non alimentare polemiche politiche sull’accaduto. Il presidente del consiglio, Alberto Mazzeo si è detto "molto preoccupato" per il clima che si respira. ed era visibilmente scosso.
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