Dopo la formazione della sua giunta lo scorso luglio, il presidente del Libero Consorzio comunale di Trapani, Salvatore Quinci, ha presentato le linee programmatiche di mandato 2025-2029.
Un documento di oltre venti pagine che definisce la rotta per i prossimi quattro anni: “credibilità, autorevolezza, trasparenza ed efficienza” sono i quattro pilastri su cui Quinci intende costruire quella che chiama “la Casa dei Comuni”.
“Dalle Province commissariate alla centralità democratica”
Il presidente ricorda che dopo anni di commissariamento, il ritorno al voto del 27 aprile 2025 rappresenta una svolta: «Le Città metropolitane e i Liberi Consorzi devono tornare ad avere una centralità democratica e strategica».
Il suo obiettivo è “riportare l’Ente allo stato di primo livello”, superando la fase di transizione e restituendo un ruolo politico alla ex Provincia, “non come parafulmine per gli errori dei sindaci, ma come agenzia di servizi e luogo di cooperazione”.
Un nuovo Statuto e una “rete istituzionale di scala”
Tra i primi obiettivi concreti, Quinci punta all’approvazione di un nuovo Statuto e alla costruzione di una rete istituzionale stabile con UPI, ANCI e ALI, per coordinare strategie e fondi.
«Solo unendo pensiero e azione – scrive – possiamo costruire un’amministrazione che sia efficiente e autorevole. Non servono promesse, ma scelte vere, condivise e trasparenti».
Giovani, scuola e sport: “Entriamo noi nelle scuole”
Uno dei passaggi più forti riguarda i giovani e il sistema scolastico, che Quinci definisce «la vera emergenza».
Propone la creazione di campus studenteschi e il rafforzamento dei rapporti con il Polo universitario di Trapani, per adeguare i corsi alle esigenze del territorio.
Vuole istituire “una sede d’incontro periodica” tra studenti e istituzioni: «Siamo noi che dobbiamo entrare nelle scuole, e le scuole devono entrare nelle istituzioni».
Sul fronte infrastrutturale, punta al completamento dei progetti di edilizia scolastica finanziati dal PNRR, alla messa in sicurezza degli edifici e alla rifunzionalizzazione degli immobili provinciali per ridurre gli affitti.
Per lo sport, Quinci annuncia il rilancio degli impianti provinciali: il campo di Crocci a Valderice, le piscine di Trapani e Gibellina, il Palazzetto di Alcamo, con un piano di convenzioni e risorse dedicate agli eventi “di valore sociale e culturale”.
Turismo, beni culturali e ambiente: “Serve una visione, non improvvisazione”
Sulle politiche turistiche, Quinci riconosce un ritardo e una mancanza di visione comune:
«Che tipo di turismo proponiamo? Siamo pronti a uno standard di qualità più alto? Il turismo è una scienza, non improvvisazione».
Propone un coordinamento stabile con il Distretto turistico e una strategia unitaria per promuovere turismo culturale, ambientale ed enogastronomico, valorizzando il patrimonio immobiliare dell’Ente (Palazzo Riccio di Morana, Palazzo del Governo, Villino Nasi).
Annuncia inoltre una proposta di nuova Riserva di Capo Feto e un coinvolgimento diretto nella Comunità del Parco di Pantelleria e nel dibattito sul Parco delle Egadi.
E rilancia su Gibellina Capitale italiana dell’Arte Contemporanea 2026, che definisce “una sfida dell’intera provincia, non solo del Belice”.
Viabilità e trasporti: “Le nostre strade non sono più strade”
Il capitolo sulla viabilità provinciale è tra i più critici:
«Molte strade non sono più tali. Sono franate, pericolose, terra di nessuno. La riforma delle Province è stata un fallimento».
Il Libero Consorzio gestisce 1.304 chilometri di rete viaria, e il piano di interventi prevede manutenzione, monitoraggio di ponti e segnaletica, cura del verde e sinergie con i Comuni.
Quinci chiede un tavolo tecnico con ANAS e MIT per completare la bretella Mazara–Marsala e rilancia un’idea di metropolitana di superficie tra Trapani, Marsala, Mazara e Alcamo.
Sull’aeroporto di Birgi, chiede chiarezza:
«È l’unico vero volano di sviluppo per il territorio. La Regione dica qual è il suo progetto».
E aggiunge che anche il sistema portuale deve entrare in una programmazione condivisa “con Autorità di Sistema e Regione”.
Legalità, digitalizzazione e Polizia provinciale
Dal 2026, il Libero Consorzio riavrà una Polizia provinciale.
Quinci la descrive come “strumento di tutela del territorio ma anche presidio culturale”: «Il poliziotto provinciale dovrà essere l’espressione di un servizio, non solo la materializzazione di un obbligo o di una sanzione».
Nel documento, ampio spazio è dedicato a trasparenza e digitalizzazione, viste come “driver strategici” per la fiducia dei cittadini:
«Un Ente sicuro e ben regolato sa comunicare, non propaganda. La transizione digitale deve entrare nelle case della gente».
“Una nuova stagione per la Provincia”
Le linee programmatiche si chiudono con un appello alla collaborazione tra i 25 sindaci: «Il mio mandato sarà improntato alla concretezza, al dialogo e a una visione strategica. Solo insieme possiamo restituire al Libero Consorzio credibilità e ruolo».
Linee Programmatiche Presidente Quinci by Redazione Tp24