Si è conclusa davanti al Giudice per le Indagini Preliminari di Marsala la fase dei giudizi abbreviati legati all’operazione “Pos”, l’inchiesta che aveva portato alla luce un vasto giro di spaccio di droga e utilizzo illecito delle carte del reddito di cittadinanza.
L’indagine, avviata dopo aver scoperto che alcuni beneficiari del reddito usavano la carta per acquistare stupefacenti, aveva poi portato a scoprire numerose cessioni di cocaina e crack nel quartiere Sappusi e ad altre accuse di tipo estorsivo.
Al termine del processo abbreviato, il Gip di Marsala ha emesso una condanna a 5 anni e 11 mesi di reclusione per A.A., riconosciuto colpevole di alcuni capi d’imputazione legati allo spaccio di droga.
Sono stati invece assolti gli altri due imputati: N.A., difeso dall’avvocata Chiara Bonafede, accusato di spaccio e di una presunta condotta estorsiva, per la quale la Procura aveva chiesto 8 anni e 9 mesi; P.A., difeso dall’avvocato Nicola Gaudino, per il quale era stata avanzata una richiesta di 9 anni e mezzo. L’uomo era accusato anche di un episodio di estorsione aggravata, per aver minacciato — con una tanica di benzina — una donna residente in una casa popolare per costringerla a lasciarla.
Per entrambi gli imputati assolti, che si trovavano in custodia cautelare in carcere, il giudice ha dichiarato la cessazione della misura, anche se restano detenuti per altre cause.