Una segnalazione arrivata in redazione da un lettore di Tp24 riaccende il dibattito sulla gestione del personale all’interno dell’ASP di Trapani.
A scrivere è Carlo che solleva dubbi sull’applicazione dei Differenziali Economici di Professionalità (DEP) — lo strumento previsto dal contratto collettivo per riconoscere la crescita professionale e il merito dei lavoratori.
La segnalazione: “Un sistema che non premia chi si forma”
“Con l’arrivo della nuova direttrice generale, la dottoressa Pulvirenti, – scrive Carlo – sembrava aprirsi una stagione di trasparenza e rinnovamento. Iniziative come l’Ottobre Rosa o gli sportelli Fast Track hanno dato un segnale positivo. Ma ci sono ancora meccanismi che distorcono il principio della meritocrazia”.
Secondo la sua denuncia, l’ASP di Trapani avrebbe modificato i criteri di valutazione dei DEP, eliminando di fatto la parte che riguarda titoli formativi e culturali, che a livello nazionale pesa per il 20% del punteggio totale.
Nel bando aziendale, invece, come conferma l’avviso ufficiale n. 13881 del 31 dicembre 2024 (firmato dall’allora direttore generale Ferdinando Croce), il punteggio è così ripartito:
- 60% performance individuale, valutata dal direttore di reparto;
- 40% anzianità di servizio;
- 0% titoli culturali e formativi.
Una scelta che, secondo il lettore, “toglie valore a uno degli elementi più qualificanti della sanità moderna: la formazione continua come garanzia di qualità e sicurezza”.
Cosa sono i DEP e perché sono importanti
I Differenziali Economici di Professionalità rappresentano un incremento stabile dello stipendio, attribuito in base a criteri di anzianità, performance e formazione.
In teoria dovrebbero servire a premiare chi investe su sé stesso, chi partecipa a corsi, pubblica lavori scientifici o si aggiorna sulle nuove pratiche cliniche e organizzative.
Ma a Trapani – denuncia il lettore – “questa componente è scomparsa, sostituita da una maggiore incidenza della valutazione dei dirigenti di reparto”.
Il rischio, dice, è quello di “cristallizzare un sistema poco meritocratico, dove la formazione non viene riconosciuta e la carriera dipende solo dal tempo di servizio o dal giudizio del superiore”.
Una scelta in controtendenza
Il modello applicato dall’ASP di Trapani si discosta dalla prassi nazionale.
Nel CCNL Sanità 2019–2021, infatti, la formazione rappresenta uno dei tre pilastri del sistema di progressione economica, proprio per incentivare l’aggiornamento professionale.
Molte aziende sanitarie italiane (tra cui Palermo, Messina e Catania) hanno mantenuto il punteggio dedicato a titoli, master, pubblicazioni e corsi ECM.
A Trapani, invece, l’eliminazione del 20% di punteggio formativo appare come un passo indietro.
“Serve una correzione di rotta”
Nella sua lettera, Carlo invita la nuova direttrice Pulvirenti a “intervenire con decisione”, anche insieme alle sigle sindacali, per “ripristinare criteri di valutazione trasparenti e coerenti con lo spirito della normativa”.
“Se la formazione non conta – scrive – come si può pretendere che il personale investa tempo ed energie per aggiornarsi? Si chiede qualità, ma si penalizzano coloro che cercano di migliorarsi. È una distonia tutta siciliana”.
Un tema che riguarda tutti
La vicenda dei DEP all’ASP di Trapani apre una riflessione più ampia sul funzionamento della pubblica amministrazione e sul valore della professionalità nel sistema sanitario.
Perché una sanità che non premia il merito e la formazione rischia di perdere qualità, motivazione e fiducia da parte dei cittadini.
In attesa di chiarimenti da parte della Direzione generale, resta il monito del lettore: “Serve un confronto pubblico e trasparente. Solo così la nostra sanità potrà tornare ad essere davvero moderna, giusta e competente.”