Antigone lancia una campagna e una petizione per fermare il sovraffollamento delle carceri in Italia, oggi al 135%.
Nel nostro Paese gli Istituti di pena sono sovraffollati del 135%: oltre 63.000 persone detenute a fronte di meno di 47.000 posti disponibili. Nel solo 2024 la popolazione carceraria è aumentata di 1.336 unità, mentre la magistratura di sorveglianza continua a segnalare condizioni in contrasto con l’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
Solo nel 2024 gli Uffici di Sorveglianza hanno accolto 5.837 reclami per trattamenti inumani o degradanti, con un aumento del 23,4% rispetto all’anno precedente. Patrizio Gonnella, presidente di Antigone, dichiara: “Ogni condanna per trattamenti inumani è un richiamo alla nostra legalità costituzionale”.
La nuova campagna
Da questa situazione nasce la campagna di Antigone: “Inumane e degradanti. Il carcere italiano è fuori dalla legalità costituzionale”, accompagnata da una petizione pubblica rivolta a Parlamento e Governo, disponibile sul sito dell’associazione. L’obiettivo è ricondurre la detenzione entro i limiti costituzionali e internazionali, garantendo condizioni di vita dignitose e rispettose dei diritti umani.
Le richieste
La petizione chiede una serie di interventi concreti: zero sovraffollamento con misure deflattive immediate e un maggiore ricorso alle misure alternative;
connessione e affetti attraverso telefonate quotidiane e il pieno riconoscimento del diritto all’affettività sancito dalla Corte costituzionale; celle aperte e stop all’isolamento, per promuovere attività sociali e culturali e ridurre il rischio di suicidi; modernizzazione e trasparenza, con l’approvazione del nuovo regolamento penitenziario, l’installazione di telecamere negli spazi comuni e una comunicazione ufficiale su morti e suicidi.
Antigone chiede anche più personale qualificato e un piano straordinario per la salute mentale, oltre all’abrogazione di norme considerate repressive, come il reato di “rivolta penitenziaria” e alcune disposizioni del cosiddetto decreto Caivano, che secondo l’associazione hanno indebolito il sistema minorile.
Antigone chiede il coinvolgimento di Enti Locali e Sanità, di ASP e Scuole, delle Regioni.
Per Gonnella “Il carcere deve tornare a essere un luogo di legalità, non un luogo inutilmente vessatorio. Le 5.837 condanne pronunciate dai nostri tribunali nel 2024 non sono solo numeri, ma storie di violazioni quotidiane. Bisogna riportare la detenzione nei confini della Costituzione.”