Grande Sicilia c’è ed è saldamente ancora al centrodestra, si presenterà alle prossime amministrative di Palermo, nel 2027, e farà proprie liste per le elezioni regionali.
E’ questo quello che è emerso dal vertice che si è tenuto qualche giorno fa. Per Gianfranco Miccichè, fondatore del movimento politico insieme a Raffale Lombardo e a Roberto Lagalla, c’è volontà di costruire insieme.
Dice l’ex presidente dell’ARS: “Mi è piaciuta molto la riunione di ieri, non solo per le decisioni prese, ma soprattutto per il livello qualitativo delle persone presenti. È stato un incontro ricco di contenuti, di idee e di rispetto reciproco, in cui si è respirata una reale volontà di costruire insieme”.
La nota
Per i componenti di Grande Sicilia “L’obiettivo è contribuire alla costruzione di una coalizione vincente, capace di mettere insieme esperienze e idee diverse per proporre soluzioni innovative, offrendo al tempo stesso una visione coerente, soprattutto sui temi in cui non sempre si è registrata piena sintonia con le posizioni tradizionali del centrodestra. Il movimento punta a riaffermare il valore dell’identità siciliana, dell’ascolto, della buona amministrazione, dello sviluppo sostenibile e della difesa delle prerogative dell’Isola, con una visione riformista e concreta. Grande Sicilia nasce per unire le migliori energie della regione, dando voce a chi crede in una politica capace di ascoltare, innovare e costruire futuro”.
Gli altri movimenti
Dovrebbe lasciare Forza Italia Luisa Lantieri per approdare alla DC, in quel caso, ha già sottolineato il governare Renato Schifani, dovrebbe pure lasciare la vice presidenza dell’ARS. A rientrare tra gli azzurri, invece, è Francesco Scoma che aveva traslocato nella Lega, dopo una piccola parentesi in Italia Viva.
L’adesione di Scoma è stata definita da Marcello Caruso, commissario regionale, "un felice ritorno a casa”. Ha aggiunto Caruso: “Questa scelta conferma Forza Italia come il punto di riferimento in Sicilia per quanti si riconoscono nei valori del Partito Popolare Europeo e vogliono continuare a mettere a servizio della comunità la propria esperienza e la propria passione”.
A dare il benvenuto a Scoma pure il capogruppo in Assemblea per FI Stefano Pellegrino: “Questo è un ritorno che rappresenta un arricchimento prezioso per il nostro progetto politico. Francesco Scoma porta con sé una lunga e solida esperienza parlamentare, maturata in tre legislature, e una profonda conoscenza delle istituzioni, avendo ricoperto con successo anche il ruolo di Assessore regionale. Queste esperienze sono la conferma di una grande competenza, che costituirà senza dubbio un contributo fondamentale per l'azione di Forza Italia in tutta la regione. La sua adesione consolida ulteriormente Forza Italia come il punto di riferimento in Sicilia per quanti, come noi, si riconoscono nei valori del Partito Popolare Europeo e che lavorano quotidianamente nelle istituzioni a servizio della comunità.”
“Progetto Civico Italia”
Nasce in Sicilia Progetto Civico Italia, la rete di amministratori locali ideata da Alessandro Onorato, assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda del Comune di Roma. A guidare il primo coordinamento regionale sarà Carmelo Miceli, consigliere comunale palermitano ed ex esponente del Partito Democratico, oggi nel gruppo Misto. C’è pure Ismaele La Vardera, deputato regionale: “Controcorrente in Sicilia resta Controcorrente. In otto mesi abbiamo aggregato quaranta amministratori comunali e siamo pronti a eleggere nostri rappresentanti all’Ars. Ma vogliamo anche contare a livello nazionale. Stare al fianco di Progetto Civico Italia significa non restare isolati nelle battaglie comuni. Una cosa è certa: non andremo mai con i Cuffaro e gli Schifani”.
Ha dichiarato Onorato “Dalla Sicilia deve partire un reale cambiamento per dare una prospettiva al Paese, soprattutto ai giovani. L’isola può diventare il motore di questa esperienza. Entro metà dicembre costituiremo coordinamenti in tutte le regioni italiane: riceviamo fino a 60 mila mail al giorno da amministratori locali che non trovano più spazio nei partiti tradizionali”.
Secondo Onorato “I partiti sono in coma farmacologico: sono fermi, autoreferenziali, incapaci di rappresentare chi lavora nei territori. Gli iscritti ai partiti in Italia sono circa 600 mila, mentre le associazioni contano 13 milioni di aderenti”.