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02/11/2025 00:05:00

Con i farmaci equivalenti in Sicilia si rispamierebbero 43milioni di euro

È di 43,7 milioni di euro il potenziale risparmio annuo per la Regione Siciliana se i pazienti cronici scegliessero di curarsi con farmaci equivalenti. La cifra salirebbe a 61,3 milioni considerando la popolazione over 65.
 

I dati emergono da un’analisi dell’Istituto per la Competitività (I-Com), promossa da Sandoz SpA, presentata all’Assemblea Regionale Siciliana nel corso della tavola rotonda “Il farmaco equivalente: un ‘salvagente’ sostenibile nel mare del Sistema Sanitario”, su iniziativa dell’on. Carlo Gilistro, componente della Commissione Salute dell’Ars.

Lo studio fotografa lo stato dell’arte sull’uso dei farmaci equivalenti in Italia e, partendo dalla Sicilia come prima tappa, mira a fornire un quadro chiaro delle opportunità offerte da questi medicinali e a proporre raccomandazioni per superarene le barriere di diffusione.

 

“In un contesto di invecchiamento della popolazione e aumento delle cronicità, i farmaci equivalenti – con un prezzo inferiore fino al 60-70% rispetto agli originatori ma pari efficacia e sicurezza – sono una leva strategica per garantire accesso alle cure e contenimento della spesa pubblica”, ha spiegato Thomas Osborn, direttore Salute di I-Com.

Nonostante ciò, l’Italia resta sotto la media europea per utilizzo, con forti disparità territoriali: in Sicilia, l’incidenza è del 22,1%, molto al di sotto della media nazionale.
Nel 2024 i cittadini italiani hanno speso oltre 1 miliardo di euro per acquistare farmaci “branded” non più coperti da brevetto, quasi interamente rimborsati dal Servizio sanitario nazionale. In Sicilia questa “spesa evitabile” pesa per il 15,6% della spesa regionale in farmacia.

 

“La Sicilia è un contesto chiave per comprendere le sfide legate alla diffusione dei farmaci equivalenti – ha commentato Gilistro –. È il momento di accelerare verso un cambio di paradigma, per avvicinare la Regione agli standard europei e ridurre il peso economico sui cittadini”.

 

Nell’isola i malati cronici rappresentano circa il 16,4% della popolazione, pari a 782.600 persone, e quasi un over 65 su due assume 10 o più farmaci contemporaneamente. Una condizione che, secondo gli esperti, rende ancora più urgente la diffusione degli equivalenti, in grado di migliorare l’aderenza terapeutica e ridurre la spesa.

Anche Francesca Romana Ramundo, Country Head e AD di Sandoz, ha ribadito l’impegno dell’azienda “nel garantire accesso alle cure e sostenibilità del sistema sanitario”, ricordando come “il 92% dei farmaci considerati critici dalla Commissione Europea siano equivalenti”.

 

Lo studio individua infine le principali barriere alla diffusione: scarsa fiducia nei generici, abitudini prescrittive consolidate e fattori socioeconomici.
Tra le raccomandazioni proposte: incentivare la prescrizione per principio attivo, rafforzare le campagne informative rivolte a cittadini e medici, garantire la sostenibilità economica della filiera e reinvestire i risparmi ottenuti in servizi sanitari di prossimità.