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03/11/2025 10:30:00

Trapani, più furti e danneggiamenti: provincia al 63° posto in Italia per reati denunciati

Trapani si colloca al 63° posto nella classifica nazionale del Rapporto sulla criminalità in Italia 2025 pubblicato da Il Sole 24 Ore, con un totale di 12.452 denunce registrate nel corso dell’anno, pari a 3.026,8 reati ogni 100mila abitanti.

Il dato conferma una presenza significativa di reati comuni nel territorio, con un incremento in alcune categorie rispetto all’anno precedente, anche se la provincia resta lontana dalle aree a più alta incidenza criminale del Paese.

I reati più diffusi

Il capitolo più consistente, come in molte province italiane, è quello dei furti, con 3.755 denunce (pari a 912,7 casi ogni 100mila abitanti), che colloca Trapani al 75° posto in Italia e in leggero peggioramento rispetto all’anno precedente.

Segue il reato di danneggiamento, con 1.202 episodi denunciati (292,2 su 100mila abitanti) e un preoccupante peggioramento della posizione in classifica (87° posto).

Non mancano i reati informatici, in forte crescita ovunque: a Trapani sono state 1.831 le denunce per truffe e frodi informatiche, pari a 445,1 casi ogni 100mila abitanti, dato che porta la provincia al 53° posto nazionale.

Estorsioni e stupefacenti: segnali d’allarme

Trapani si conferma una delle aree siciliane più sensibili ai reati legati al racket: con 103 denunce per estorsione (25 ogni 100mila abitanti), la provincia è al 15° posto in Italia, tra i livelli più alti del Mezzogiorno.
Preoccupano anche i dati su stupefacenti (160 denunce, 38,9 su 100mila abitanti, 68° posto) e rapine (126 episodi, 30,6 su 100mila abitanti, 47° posto).

Reati in calo: incendi e sfruttamento

Restano bassi i numeri di incendi dolosi (33 denunce, 8 casi su 100mila abitanti) e di sfruttamento della prostituzione e pornografia minorile (7 casi totali).
Nessuna denuncia, invece, per contrabbando e usura, anche se gli investigatori ricordano che questi reati spesso restano sommersi e poco denunciati.

Il contesto nazionale

A livello generale, il rapporto evidenzia come quasi la metà dei reati denunciati in Italia (47,9%) si concentri nelle 14 città metropolitane, dove vive il 36,2% della popolazione.
Le province medio-piccole come Trapani, pur non tra le più critiche, risentono tuttavia dell’aumento di reati informatici e delle tensioni sociali post-pandemia.
In coda alla classifica nazionale, con i livelli più bassi di criminalità, si trovano Oristano, Potenza, Benevento, Enna, Sondrio, Treviso e Pordenone.

Una fotografia in chiaroscuro

Il quadro trapanese mostra una provincia non immune dalle principali dinamiche criminali nazionali, con reati contro il patrimonio e truffe digitali in crescita, ma anche segnali di maggiore controllo e prevenzione in ambiti tradizionalmente critici come gli incendi e il contrabbando.
Un bilancio che invita a rafforzare gli strumenti di sicurezza urbana e la fiducia nelle istituzioni, soprattutto nelle zone periferiche dove il disagio sociale si intreccia ancora con fenomeni di microcriminalità.