Non si ferma la guerra tra Valerio Antonini e il Comune di Trapani.
Oggi, 3 novembre, si terrà una nuova manifestazione davanti a Palazzo d’Alì per protestare contro l’amministrazione del sindaco Giacomo Tranchida, accusata dal romano, patron della Trapani Shark, di voler “cacciare la squadra dal Palazzetto dello Sport”.
L’iniziativa – annunciata sui social con un volantino a tinte forti (“Sei un trapanese e te ne vanti? Difendi la tua squadra, il palazzetto è della città”) – è stata presentata come una mobilitazione spontanea dei tifosi, ed arriva dopo giorni di tensione e dichiarazioni incendiarie.
Il punto della crisi
Tutto ruota attorno alla convenzione trentennale che nel 2023 affidava alla società di Antonini la gestione del Pala Shark (ex PalaIlio).
All’epoca, la squadra era ancora una società dilettantistica (SSD).
Con la promozione in Serie A, però, la Trapani Shark è diventata una Srl, e questo – secondo il Comune – fa decadere le condizioni dell’affidamento, che la legge riserva solo a enti senza fini di lucro.
Il sindaco Tranchida ha assicurato che la stagione non è a rischio: “C’è un provvedimento che garantisce alla squadra di giocare al Palazzetto per tutta la stagione 2025/2026. Nessuno sfratto, ma le regole vanno rispettate.”
A sostegno di questa posizione è arrivato anche il parere legale “pro veritate” firmato dagli avvocati Harald Bonura e Giuliano Fonderico del Foro di Roma, documento secretato dal segretario generale Giovanni Panepinto e che – secondo indiscrezioni – dà ragione al Comune, confermando la non validità della convenzione originaria.
Antonini al contrattacco
Antonini ha reagito annunciando in diretta Facebook che dal 15 dicembre la squadra lascerà Trapani, parlando di “tre possibili destinazioni in Sicilia”.
Una decisione che ha scatenato la rabbia dei tifosi e il caos tra gli abbonati: più di 3.200 persone hanno pagato per assistere alle partite “casalinghe” e ora temono di non vedere più la squadra giocare nella loro città.
Molti abbonati chiedono rimborsi e si preparano ad azioni legali, sostenuti dalle associazioni dei consumatori che ricordano come lo spostamento in un’altra città modifichi sostanzialmente le condizioni contrattuali.
Antonini, però, minimizza: “Il 78% degli abbonamenti è stato fatto tramite Compass, si è pagata solo una piccola quota. Si è sottoscritto un abbonamento per vedere la Shark, e si potrà continuare a vederla.”
Il fronte delle piazze
Il volantino diffuso online invita i trapanesi “a scendere in piazza pacificamente per difendere la società e il diritto di giocare in città”.
Antonini, però, ha annunciato che non parteciperà di persona, con un commento che non ha mancato di far discutere: “Una cartina di tornasole decisiva anche per le decisioni da prendere. Io non parteciperò perché non voglio che qualcuno di questi sfigati troiani tranchidiani possa strumentalizzare una manifestazione finalmente spontanea organizzata dai tifosi. Vediamo che partecipazione ci sarà e quanto il trapanese ci tiene alla società.”
Parole che, ancora una volta, alimentano la polemica e accentuano la frattura tra il patron romano e la città che dice di voler rappresentare.