Il Consiglio comunale di Alcamo, presieduto da Saverio Messana, ha approvato all’unanimità — 22 voti favorevoli — il Piano Comunale di Protezione Civile, un documento fondamentale che definisce strategie e procedure per la gestione delle emergenze e la prevenzione dei rischi sul territorio.
È la prima volta che l’aula approva formalmente un piano di questo tipo, come ha ricordato il sindaco Domenico Surdi, che ha parlato di “un traguardo storico e un patrimonio per la città”.
“Il nostro Comune si dota di un piano all’avanguardia che tiene conto di tutti i rischi — sismico, idraulico, idrogeologico, di interfaccia e incendi — grazie a un eccellente lavoro di squadra con esperti che conoscono a fondo la conformazione del territorio”, ha dichiarato Surdi.
Un piano costruito sul territorio e con i cittadini
Il documento, frutto di anni di lavoro e analisi tecnica, rappresenta uno strumento operativo che consente di pianificare con precisione le azioni da attuare in caso di emergenza.
Durante la fase di elaborazione, il Comune ha coinvolto la Protezione civile, le associazioni di volontariato e le scuole, per diffondere tra i cittadini la conoscenza dei rischi e l’importanza della prevenzione.
“Lavoreremo affinché il piano sia conosciuto da tutti — ha aggiunto il sindaco — perché la sicurezza dei cittadini è per noi prioritaria”.
Collaborazioni scientifiche e istituzionali
Per la redazione del piano, il Comune si è avvalso di numerose collaborazioni scientifiche e istituzionali, tra cui:
un protocollo d’intesa con la Presidenza della Regione Siciliana per la mitigazione del rischio meteo-idrogeologico e idraulico;
un accordo con l’Università degli Studi di Palermo (Dipartimento SAAF) per la creazione di una banca dati digitale e la pianificazione di interventi contro incendi e dissesto idrogeologico;
il supporto tecnico dei geologi Antonio Bambina e Antonino Cacioppo.
Uno strumento vivo, da aggiornare
Come sottolineato dal Comune, il piano non è un documento statico ma uno strumento dinamico, da aggiornare costantemente in base all’evoluzione del territorio e dei rischi.
L’obiettivo è migliorare la conoscenza delle criticità locali, rafforzare la capacità di risposta in caso di emergenza e garantire una pianificazione condivisa e coordinata tra istituzioni, tecnici e cittadini.