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05/11/2025 14:17:00

Trapani, Tranchida: “La revoca del Palazzetto è una questione di legalità"

Niente più concessione alla Trapani Shark. Dopo mesi di tensioni, polemiche e attacchi, il sindaco Giacomo Tranchida ha annunciato ufficialmente in conferenza stampa l’avvio del procedimento di risoluzione, decadenza e revoca della convenzione trentennale per la gestione del Palasport, firmata nel 2023 con la società di Valerio Antonini.

Una decisione che arriva — ha detto il sindaco — “per ristabilire la legalità, non per colpire lo sport o i tifosi”, dopo la trasformazione della società da SSD (no profit) a SRL (società commerciale), avvenuta con la promozione in Serie A. “L’articolo 5 della convenzione e della legge di riferimento — ha spiegato — è chiarissimo: la concessione gratuita di un impianto pubblico è possibile solo per società sportive dilettantistiche, non a scopo di lucro. Finché quella norma non cambia, va applicata”.

Tranchida ha parlato a lungo, in un intervento durato oltre un’ora, per “fare chiarezza dopo mesi di disinformazione e odio mediatico”, denunciando “una campagna di delegittimazione” e “un clima di minacce e intimidazioni” che avrebbe coinvolto funzionari comunali e consiglieri. “Non si può trasformare un confronto tecnico in un frullatore di menzogne. Quando la passione diventa ossessione, si rischia di perdere la testa. E qualcuno — ha aggiunto — ha pensato di poter condizionare gli uffici pubblici. Ma i funzionari del Comune di Trapani rispondono alla legge, non a padrini o padroni”.

Il sindaco ha espresso solidarietà all’ingegnere capo Amenta, al segretario generale Panepinto e ai consiglieri comunali Angela Grignano e Marzia Patti, “bersagliati da offese e minacce”, e ha ricordato che “la violenza o minaccia a un pubblico ufficiale è reato”.

Sul piano tecnico, Tranchida ha spiegato che l’avvio del procedimento non è una condanna definitiva, ma un passaggio formale che dà alla società 30 giorni di tempo per presentare controdeduzioni, documentazione mancante e rendicontazioni di spesa. “Non è una mannaia — ha detto —, ma un invito a rimediare. La legge prevede l’autotutela: si può riconoscere un errore, chiedere scusa e trovare una soluzione. Ma non si può pensare di aggirare la norma. Le autostrade portano lontano, le scorciatoie no”.

“Il Comune non fa le pulci: chiede legalità”

Tranchida ha voluto chiarire che la richiesta di documenti e fatture non è “una persecuzione amministrativa”, ma un atto dovuto: “Il Comune non ha chiesto le fatture per fare le pulci, ma per verificare che gli investimenti e le opere fatte fossero conformi alla legge e regolarmente autorizzati. Chi ottiene un impianto pubblico deve rendicontare le spese, come chi ottiene una concessione edilizia deve rispettare i vincoli”.

Riferendosi alle polemiche sulle bollette non pagate di luce e acqua, il sindaco ha confermato che esistono ancora “verifiche in corso”, ma ha ribadito che “nessuno vuole estorcere nulla”: “Già a febbraio il Comune invitò la società a un contraddittorio per verificare i consumi e installare un contatore dedicato. Quel confronto non c’è mai stato. Oggi, per la legge, i debiti vanno regolarizzati e i consumi certificati”.

“La città non può vivere nel ricatto”

L’affondo più politico arriva nella seconda parte del suo intervento: “Trapani non può vivere sotto ricatto. Perché un sindaco dovrebbe essere così pazzo da buttare a mare una squadra che ha vinto sul campo? Io non sono in guerra con Antonini, ma con l’arroganza. Non si può confondere la maglia granata con l’interesse di un privato”.

E ancora: “Questa città aspetta le scuse, non dal sindaco ma da chi ha trasformato uno sport in un’arma di divisione. Il rosso della maglia granata è anche il rosso del nostro gonfalone, dei nostri valori civili. Non possiamo accettare che diventi il colore dell’odio”.

Tranchida ha ricordato anche di avere firmato, il 14 agosto, un’ordinanza che garantisce alla Shark l’utilizzo dell’impianto fino a fine stagione, per “evitare turbative sportive e garantire la continuità del campionato”. “Il Palazzetto rimane a disposizione della squadra fino a giugno. La città non sarà penalizzata. Ma da oggi — ha aggiunto — si apre un procedimento formale. E da questo momento chi ha creato il problema deve assumersi la responsabilità di risolverlo”.

“Si poteva evitare”

Per il sindaco, l’errore è nato “da una sottovalutazione tecnica”: “Quando la società è passata a Srl, si poteva prevedere una soluzione giuridica distinta: una società per la gestione dell’impianto e una per l’attività professionistica. La legge lo consentiva. Non lo si è fatto. Forse per distrazione, forse per fretta. Ma oggi la legge va rispettata”.

“Trapani deve tornare serena”

Infine, Tranchida ha rivolto un appello alla città: “So che molti cittadini, anche lontani dallo sport, sono stanchi di questo clima. Trapani deve tornare serena. Non si può continuare a vivere di minacce e di dirette social. Lo sport deve unire, non dividere”.

Il messaggio finale è netto: “Io non cerco uno scontro personale, ma non permetterò che l’interesse di un singolo prevalga su quello della comunità. Da oggi parte una procedura chiara, trasparente e legittima. Mi auguro che la società, per il bene della città, scelga la via della legalità e non quella della fuga”.

Qui il video integrale