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06/11/2025 11:32:00

Perde il bagaglio sul volo Palermo Verona: dopo sette anni la Cassazione gli dà ragione

Sette anni di udienze, carte bollate e sentenze contrastanti per una valigia scomparsa. Alla fine, la Cassazione ha messo la parola fine — o quasi — a una lunga vicenda giudiziaria che vede protagonista un passeggero in causa con Ryanair dal 2018.

 

La Suprema Corte ha riconosciuto il diritto al risarcimento dell’uomo, ribaltando le decisioni precedenti che lo avevano lasciato senza rimborso per vestiti ed effetti personali smarriti. Con parole nette, i giudici hanno definito “irragionevole la pretesa che possano fornirsi indicazioni specifiche sul contenuto di un bagaglio”. Ora, il nuovo processo d’appello a Verona dovrà solo stabilire quanto spetta al viaggiatore.

 

Un viaggio da Palermo a Verona e l’inizio dell’odissea

Tutto comincia il 21 settembre 2018, quando G.N. sale su un volo Ryanair da Palermo a Verona. All’arrivo, però, scopre che il suo bagaglio è sparito. Costretto ad acquistare nuovi abiti e biancheria, l’uomo decide di chiedere un risarcimento alla compagnia aerea.

Un caso che sembrava banale, ma che si è trasformato in un calvario legale durato oltre sette anni.

 

La battaglia nei tribunali

In primo grado, il Giudice di Pace di Verona aveva respinto la richiesta, sostenendo che la competenza territoriale spettasse all’Irlanda, sede legale della compagnia.

Nel 2021, il Tribunale di Verona, in appello, ribalta quella decisione riconoscendo la giurisdizione italiana. Tuttavia, nega ancora il risarcimento: secondo i giudici, il danno non sarebbe stato “quantificabile”, perché l’unica prova fornita — la testimonianza della moglie del passeggero — era stata giudicata “inidonea”.

 

La Cassazione: “Decisione illogica, il danno va stimato comunque”

Il passeggero si rivolge così alla Corte di Cassazione, che accoglie il suo ricorso e stronca la sentenza d’appello. La terza sezione civile, presieduta da Luigi Alessandro Scarano, ha definito la decisione “errata in ordine alla mancata liquidazione del danno patrimoniale”.

I giudici supremi spiegano che, una volta accertato lo smarrimento del bagaglio — fatto mai contestato —, il giudice deve procedere alla liquidazione equitativa del danno, cioè basandosi su una stima ragionevole.

 

“Un bagaglio contiene abiti, biancheria e accessori: è evidente”

La Cassazione definisce le motivazioni dei giudici veronesi “invero contraddittorie”: dopo aver dichiarato impossibile quantificare il danno, si sono rifiutati di applicare la valutazione equitativa. Un controsenso, scrivono i magistrati, perché “è incomprensibile sostenere che sia impossibile la liquidazione equitativa, poiché equivale ad affermare che il più non contiene il meno”.

Il principio di buonsenso, ricordano gli Ermellini, impone di riconoscere che “un bagaglio contiene capi di abbigliamento, biancheria intima, profumi ed accessori in quantità ragguagliata alla durata del viaggio”.

 

Ora nuovo processo d’appello a Verona

Il caso è stato rinviato a una nuova sezione del Tribunale di Verona, che dovrà quantificare il risarcimento spettante al passeggero.

Dopo anni di attese e decisioni contrastanti, l’uomo potrà finalmente vedere riconosciuto — almeno in parte — il danno subìto per un bagaglio mai più ritrovato.