Dopo l’ennesima bordata di Valerio Antonini, che nella sua lettera al Libero Consorzio ha parlato di “tentata truffa”, “promesse tradite” e “arricchimento illecito”, arriva la replica – pacata ma ferma – del presidente del Libero Consorzio Comunale di Trapani, Salvatore Quinci.
In una nota ufficiale, Quinci precisa di non voler alimentare il caso con dichiarazioni polemiche, ma ribadisce che la vicenda è di natura esclusivamente giuridico-amministrativa, legata alle convenzioni sottoscritte tra l’Ente e la F.C. Trapani 1905, e non a valutazioni politiche o personali.
“Non considero necessario rispondere nel merito – scrive Quinci –. Le questioni sollevate contro l’Ente sono di natura giuridico-amministrativa e fanno riferimento, nei termini e nelle condizioni, alla convenzione sottoscritta nel tempo dalla società granata e dal Commissario straordinario. Si tratta di aspetti del tutto estranei a indirizzi di carattere politico”.
Quinci aggiunge di accogliere con favore la volontà di Antonini di rivolgersi alla magistratura, definendola “una garanzia per tutti i protagonisti di questo contenzioso”.
“Sarà infatti la legge a valutare ogni aspetto e ogni elemento giuridico – scrive ancora – tanto a tutela della F.C. Trapani 1905 quanto del Libero Consorzio Comunale. La politica non può che rimanere in attesa dei percorsi indicati dalle norme”.
In sostanza, Quinci sceglie la linea della sobrietà istituzionale: nessuna rissa mediatica con l’imprenditore, ma la piena fiducia nei canali della giustizia ordinaria.
Mentre Antonini minaccia cause milionarie e promette di “portarsi via tutto dallo stadio”, il presidente del Libero Consorzio ribadisce che a parlare, adesso, saranno solo gli atti e i giudici.