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07/11/2025 06:00:00

Inchiesta su appalti e sanità in Sicilia: le opposizioni pronte a chiedere la sfiducia

Durante le giornate in cui si terranno gli interrogati di Totò Cuffaro e gli altri, giovedì 13 e venerdì 14 novembre, i parlamentari regionali di opposizione, Pd, M5S e Controcorrente terranno una riunione per discutere di quanto accaduto.  Nella nota si legge:  “Durante le due giornate si affronteranno diversi temi  ad iniziare dalla prossima finanziaria regionale e dalle iniziative necessarie a liberare la Sicilia dal malgoverno Schifani”. Per il capogruppo dei Cinque Stelle, Antonio De Luca, c’è da capire: “Con quale coraggio e con quale faccia il governo verrà in Aula a difendere provvedimenti che, anche alla luce delle inchieste della magistratura, non sappiamo se rispondano a interessi collettivi o a fini clientelari”.

 

Il M5S è favorevole alla mozione di sfiducia, ad annunciarlo il coordinatore siciliano e vicepresidente dell'Ars, Nuccio Di Paola: “Il M5S è pronto a raccogliere le 36 firme necessarie per l'autoscioglimento dell'Ars e porre fine a questa legislatura ormai in crisi irreversibile. Avvieremo i contatti con tutti i deputati per capire chi tra loro è disposto a riconoscere che questo governo ha ormai esaurito la sua corsa, come i ripetuti fallimenti dell'esecutivo e gli scandali che lo hanno coinvolto, e che sono sotto gli occhi di tutti, dicono chiaramente. La nostra azione velocizzerebbe i tempi rispetto a una mozione di sfiducia, accorciando l'agonia di un governo ormai alla canna del gas. Questa terra martoriata ha bisogno di un'alternativa a questo disastroso centrodestra. L'autoscioglimento sarebbe l'occasione giusta per accelerare i tempi del cambiamento”. 

 

 

 

Per Anthony Barbagallo, segretario regionale del PD: “Quanto sta emergendo è disgustoso e ancora una volta conferma che è la mala politica la prima causa di sottosviluppo della Sicilia. E credo sia necessario e urgente che tutti i dirigenti generali coinvolti, a vario titolo e al netto della responsabilità penale di ciascuno, debbano essere immediatamente sospesi dall’incarico”. 

Convocata pure la segreteria regionale straordinaria per discutere degli sviluppi legati all’inchiesta per corruzione, associazione a delinquere e turbativa d’asta condotta dalla procura di Palermo. Barbagallo chiede al presidente della Regione siciliana, Renato Schifani,  quali misure intende adottare: “Perché non è tollerabile che in questa regione si debba essere amico di Cuffaro, Pace e compagnia per potere progredire. Segnando il destino di chi, giovani in particolare, non è loro amico ed è costretto ad emigrare per trovare fortuna e lavoro. Anche questa è una responsabilità politica che è addebitabile tutta e solo al governatore Schifani – conclude - di cui Cuffaro è il massimo sostenitore”. 

 

 

 La solidarietà a Cuffaro

 Il Direttivo nazionale della Democrazia Cristiana, ha appreso dell’apertura di indagini a carico del segretario nazionale Totò Cuffaro e di altri tre esponenti del partito, con una nota esprime “umana solidarietà e vicinanza al segretario e agli altri indagati – On. Carmelo Pace, Vito Raso e Antonio Abbonato – confidando che sapranno dimostrare la loro completa estraneità ai fatti contestati, nel pieno rispetto dell’operato della magistratura e dei principi di leale collaborazione istituzionale”.  La nota  è firmata da Renato Grassi, presidente del Consiglio nazionale della DC, Giampiero Samorì, vicesegretario vicario, e Francesca Donato, vicepresidente del Consiglio nazionale. Chiarisce  il direttivo: “La vita del partito  prosegue regolarmente, nel quadro di una presenza radicata su tutto il territorio nazionale e legittimata in tutte le sue articolazioni statutarie, con l’obiettivo della difesa dei valori della Costituzione, della cristianità e della legalità, nell’interesse della collettività e di tutti i cittadini”.