I candidati alla carica di sindaco della città di Marsala sono diversi e con diversi profili. C’è una piccola folla di nomi nel centrodestra, che non ha ancora deciso su nessuno. Difficoltà a chiudere su uno dei nomi: qualcuno è di rottura-dicono-, qualche altro non è abbastanza organico al centrodestra-sostengono. Vediamone i profili.
Eleonora Lo Curto è attuale commissaria provinciale della Lega, è da diversi anni sulla scena istituzionale siciliana, è stata deputata all'Assemblea Regionale Siciliana, capogruppo del partito UDC all’ARS. E’ stata parlamentare europea nel 2008, assessore con Giulia Adamo sindaco, consigliere comunale nel lontano 1996. Dirigente scolastico in pensione. Ad oggi è una delle potenziali candidate del centrodestra, ed è l’unica espressione di partito, con una tessera in tasca e ruolo chiaro.
"Troppo vecchia per fare il sindaco": quando un pregiudizio diventa sessismo
Le è stato detto che ha 70 anni e che quindi sarebbe meglio una candidatura più giovane. Ma più giovane rispetto a chi o cosa? Perché basta guardarsi attorno per comprendere che chi oggi fa politica, tra quelli considerati giovani, segretari di partito compreso, c’è una modalità anni 80 nell’approccio della divisione del potere e delle poltrone.
Attenzione, appare un giudizio in apparenza innocuo ma in realtà rivela un pregiudizio: il doppio standard con cui vengono valutati uomini e donne in politica. Perché, quando a candidarsi è un uomo della stessa età, nessuno parla di vecchiaia? Si tratta molto banalmente di una distorsione culturale, che associa il valore della donna alla sua età e quello dell’uomo al suo ruolo. Questo si chiama sessismo. Ed è tempo che i maschietti inizino a capire, e ad accettare, che le donne ci sono, esistono, scelgono, decidono. Si prendono quello che vogliono e lo spazio che ritengo, magari sottraendolo pure a loro. Ed è questo che fa paura. L’argomento dell’età diventa un’arma politica, pure tra gli alleati. La verità è un’altra ed è molto più semplice: la Lo Curto è meno controllabile rispetto ad altri candidati aspiranti sindaco. Ma la capacità di visione, ed è unicamente quella che dovrebbe interessare, nasce da un percorso e dal pragmatismo.
Magari al tavolo di centrodestra possono iniziare a chiedersi, se ne hanno capacità, non quanti anni ha una candidata ma che visione e programma ha per la comunità. Avviso ai politici maschi: è la mentalità sessista ad essere vecchia.
Il centrodestra senza candidati con tessera
Eleonora Lo Curto è criticata perché ha aderito alla Lega, lei se ne vanta e ne va orgogliosa, è quello che dovrebbe fare un dirigente di partito. Anche la Lega però ha difficoltà a mettere su classe dirigente, gli altri sono messi peggio. Il suo nome è stato fatto come possibile candidata sindaco, gli altri partiti della coalizione non hanno un nome da spendere: frignano e pregano Salvatore Ombra. Per il resto c’è il deserto. E la verità è che non tutti i partiti dispongono, sul territorio, di figure realmente radicate, con consenso personale, con opinione pubblica forte, con reputazione buona e non divisiva. E allora meglio scegliere un civico. La Lega fa il ragionamento esattamente al contrario proprio perché vuole radicarsi: presentare un candidato proprio, prediligere il simbolo per mostrare presenza, occupare lo spazio identitario che gli altri stanno lasciando.
Il potere non è neutro
In politica, il potere non è neutro. È attraversato da simboli, ruoli, rappresentanza. E questo potere è maschile e pure femminile. Si sa, quando una donna guida una coalizione c’è paura. Il fatto è questo, senza girarci attorno.
Paura non della donna in sé ma di ciò che rappresenta. Una donna che assume la leadership rompe un equilibrio antico: dimostra che il potere può avere un volto diverso. Quindi per gli altri rappresentanti della politica di centrodestra significa perdita del controllo, perché quando una donna guida, cambia la grammatica del potere. E chi è abituato a comandare teme di non controllare più le dinamiche.
La definiscono perdente
Hanno detto, sussurrando perché anche qui il coraggio lo trovano domani, che non è solo una questione di età ma di carattere. La Lo Curto è personaggio di rottura, tradotto: ha malo carattere. Anche questo fa parte dello scenario: quando una donna forte decide di candidarsi per guidare una città, spesso la prima reazione non è la valutazione del programma o delle idee, ma la reazione è un tentativo di sminuire la sua credibilità, mascherato da realismo politico: “Non sei la candidata giusta, non vinceresti.” Dietro queste frasi non c’è un’analisi elettorale, sia chiaro (che poi, chi dovrebbe farla questa analisi?), c’è una strategia: delegittimare una donna perché non è controllabile.
E quindi non è “perdente”, è pericolosa. Perché rischiano di perdere, loro, le caselle che vogliono piazzare.
Centrodestra solo di facciata
Volevano un nome di bandiera per avere il centrodestra unito e ce l’hanno, non sono contenti. Pregano Ombra come un santo, ogni giorno e per tutto il giorno. Considerano Nicola Fici una opzione e non la scelta. Ma la domanda che si fanno è: vinciamo? Sanno che devono portare il risultato a Palermo e a Roma, si assumeranno una responsabilità importante. Ma la vera domanda che devono farsi è: come mai non abbiamo candidati nostri? E’ che le domande spaventano, e per rispondere ci vuole onestà intellettuale.