Ancora bufera su Gioacchino Gargano, il podcaster palermitano finito di recente al centro delle polemiche per l’intervista concessa a Giuseppe Salvatore Riina, figlio del boss Totò. Questa volta, però, le accuse sono molto più gravi e riguardano una presunta violenza sessuale ai danni di una ragazza allora minorenne.
A puntare il dito è Marta, oggi 24 anni, che nella puntata delle Iene andata in onda ieri sera ha raccontato di aver riconosciuto in televisione l’uomo che, secondo la sua denuncia, l’avrebbe costretta a un rapporto non voluto quando aveva solo 17 anni. Il fatto sarebbe avvenuto nel 2017, durante una vacanza in un villaggio turistico a Ustica, dove Gargano lavorava come animatore.
La giovane ha denunciato tutto alla Procura di Palermo lo scorso 17 ottobre.
“Volevo togliermi un peso. L’ho riconosciuto in tv”
«Io lo dovevo fare perché volevo togliermi questo peso», ha detto Marta alle Iene. La decisione è maturata dopo aver visto un servizio in cui Gargano commentava lo stupro di gruppo al Foro Italico, sostenendo che “davanti a un no ci si deve fermare”.
Parole che, ha raccontato la ragazza, l’hanno scossa profondamente: «Con me non si è fermato davanti a un no».
Il racconto della giovane ricostruisce una notte d’estate in cui, mentre rientrava in camera, Gargano l’avrebbe costretta contro un bungalow e, nonostante i suoi ripetuti rifiuti, l’avrebbe obbligata a un rapporto orale. A tirarla fuori da quella situazione sarebbe stata un’amica, che quella stessa notte avrebbe confermato tutto alla madre di Marta.
La madre: “Ci sono messaggi e scuse. Lei aveva 17 anni”
La madre della ragazza, intervistata dall’Adnkronos, ha riferito di aver raccolto subito il racconto della figlia e di aver affrontato Gargano il giorno successivo insieme alla direttrice del villaggio turistico.
Secondo la donna, esisterebbe un video — consegnato alla Procura — in cui Gargano si scusa più volte.
«Lui chiese scusa, era spaventato. Mi mandò anche messaggi chiedendo se avessimo intenzione di denunciarlo», ha raccontato. La madre lo avrebbe poi accompagnato all’aliscafo per lasciare l’isola.
La denuncia, però, non venne presentata all’epoca. «Avevo la certezza che, essendo minorenne, dovesse essere lei a decidere se e quando denunciare», ha detto la donna.
Lo scorso ottobre, dopo sette anni, Marta ha deciso di andare in Procura.
L’ondata d’odio sui social
Dopo la messa in onda del servizio, la famiglia è stata travolta da un violento attacco sui social: insulti, insinuazioni, accuse di opportunismo.
La giovane è stata offesa persino da altre donne, ha raccontato la madre: «Mia figlia sta male. È inorridita. Si dimenticano che è lei la vittima».
La Procura ha acquisito tutti i messaggi e i materiali consegnati dalla famiglia.
La replica di Gargano: “Tutto consensuale”
Raggiunto dalle Iene in centro a Palermo, Gargano ha negato ogni responsabilità:
«Tutto consensuale, non c’è stata alcuna violenza», ha detto alla giornalista Roberta Rei, accusando poi un lieve malore durante l’intervista.
In serata ha pubblicato un messaggio sui suoi profili social:
«Mi stanno massacrando. Mi accusano di qualcosa di troppo grande che non c’è stato. Non so quanto riuscirò a resistere».
L’indagine della Procura
La Procura di Palermo procede per il reato di violenza sessuale. Gli investigatori stanno acquisendo video, messaggi e testimonianze, e dovranno verificare la ricostruzione di entrambe le parti.
La vicenda è appena all’inizio. Ma intanto il caso Gargano — già al centro di polemiche per scelte editoriali discutibili — si allarga, con contorni sempre più delicati e un forte impatto mediatico che rende ancora più complesso il percorso giudiziario e umano di chi denuncia.