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21/11/2025 06:00:00

Massimo Russo: "Marchio sessista su mia moglie. Nessun rapporto opaco, il resto è fumo"

Gentile direttore di Tp24,

Costantino Visconti che ha pontificato su Tp24 su “rapporti opachi”, richiamando concetti aziendalistici per dare un’aura tecnica alle proprie insinuazioni, omette alcune semplici verità.

La prima: la mia domanda al CSM a procuratore aggiunto di Palermo è stata presentata ben prima dello scandalo Cuffaro, quando nessuno poteva immaginare cosa sarebbe accaduto. Inoltre, contestualmente, l’ho presentata anche per il posto di procuratore aggiunto di Milano.

Chi oggi allude ignora i fatti, o fa finta di ignorarli.

La seconda: mia moglie, Laura Abbadessa, ha ottenuto una consulenza ben prima di ogni rapporto politico con Cuffaro e il suo partito . Nessuno — né io né altri — ha mai esercitato pressioni o tratto vantaggi.

Quando poi parla di “controparte”, si tradisce da solo: rivela quella vecchia, tossica mentalità per cui la magistratura sarebbe il nemico della politica.
È proprio questa visione ad avere avvelenato i rapporti tra politica e magistratura che mai e poi mai deve avere controparti o avversari da abbattere.

Ma c’è un punto che rende questa vergognosa narrazione non solo falsa ma anche profondamente offensiva: la scelta deliberata di ridurre una donna ad una sola etichetta: “la moglie di Massimo Russo magistrato”.

Un marchio sessista, degradante, inaccettabile.

Il modo più facile e più vile per cancellarla: negare la sua identità e ridurla al ruolo di “moglie di”.

È questo il modello che si vuole legittimare?

 

Nella stessa intervista, l’on. Calogero Pumilia — politico esperto e persona che stimo — ha riconosciuto pubblicamente di essere stato ingannato da Cuffaro << uomo di grande umanità>> perché si aspettava che << potesse percorrere una strada diversa da quella precedente. Invece c’è stata una coazione a ripetere. Ha ripercorso le stesse strade che anni fa lo avevano portato nei guai>> 

Ebbene, ciò che Pumilia ha descritto è esattamente ciò che ritenevano mia moglie e tante altre persone perbene.

La realtà è semplice: non esiste alcun rapporto opaco, né alcuna correlazione tra la mia carriera, le scelte di mia moglie e le vicende politiche regionali.

La verità è che si è scelto il bersaglio più facile per fare odiosa morale: una donna e il “marito magistrato”.

Il resto è fumo.

 

Massimo Russo