Marsala: dallo Stagnone al Lungomare Boeo fino al Porto, la pista ciclabile è pericolosa
Dalla zona dello Stagnone a Salinella, passando per Sappusi; dal Lungomare Boeo fino alla zona del porto, la pista ciclabile di Marsala si trova in condizioni pietose, di degrado e soprattutto pericolosa per chi la percorre. Da tempo, cittadini marsalesi, sportivi, ma anche turisti, ci scrivono per evidenziare la situazione in cui versa solo dopo pochi anni dalla sua realizzazione.
Nelle foto qui sotto e nella gallery di questo articolo di seguito vi mostriamo come si trovava ieri, domenica 23 novembre, nella zona di Sappusi, con terra, fango, acqua stagnante; oppure quella del lungomare Stagnone, con i cordoli gialli di delimitazione e di sicurezza divelti e con le erbacce e le canne che la invadono. C’è poi quella della zona del porto, dove a seguito dei lavori una parte è stata completamente messa fuori uso, nonostante fosse stata inaugurata solo qualche mese prima, e poco più avanti, subito dopo l’ex Aci, sempre a seguito dei lavori, è ormai completamente inutilizzabile come pista ciclabile.
Un'infrastruttura pensata per una città sostenibile, ridotta a percorso a ostacoli
La pista ciclabile di Marsala avrebbe dovuto rappresentare il simbolo di una città più moderna, attenta alla mobilità sostenibile e capace di valorizzare i suoi paesaggi unici. Invece, oggi è l’esatto contrario: un tracciato dissestato, abbandonato e perfino pericoloso.
Le segnalazioni arrivate in questi mesi alla nostra redazione – numerose e dettagliate – parlano tutte la stessa lingua: la manutenzione è completamente assente, gli interventi inesistenti e l’amministrazione comunale sembra aver rinunciato a occuparsi di un’infrastruttura inaugurata appena qualche anno fa.
Stagnone: da fiore all'occhiello a simbolo di degrado
Già a luglio, abbiamo pubblicato una denuncia dura sulla pista ciclabile dello Stagnone, che si presenta come un tratto quasi impraticabile, soffocato dalla vegetazione che invade la pista. Le canne crescono così tanto da costringere ciclisti e pedoni a spostarsi sulla carreggiata, proprio mentre motorini e bici elettriche sfrecciano indisturbati anche a velocità elevate. Non mancano le auto che parcheggiano o addirittura vengono abbandonate sulla corsia riservata, mentre i divisori sono distrutti in moltissimi punti. A tutto questo si aggiunge la presenza costante di spazzatura. “È vergognoso”, ci raccontava la lettrice. “Ogni volta che la percorriamo abbiamo paura”. A distanza di mesi, nulla è cambiato. Anzi: la situazione è peggiorata.
Lungomare Boeo e Salinella: tra fango, pozzanghere e detriti
La stessa identica storia si ripete lungo i lungomare Boeo e Salinella. A ottobre, un ciclista ci aveva scritto descrivendo la pista come un percorso indecoroso: dopo la pioggia resta ricoperta di fango, l’acqua stagnante rimane per giorni senza essere rimossa, ovunque si incontrano cocci di vetro, rifiuti e detriti che rendono impossibile pedalare in sicurezza.
“È arrivato al punto – ci raccontava – che è più sicuro andare in strada, in mezzo alle auto e ai motorini, che sulla pista ciclabile”. Una constatazione che, da sola, racconta il fallimento di un’infrastruttura pensata per garantire l’esatto contrario: sicurezza e mobilità dolce.
Anche in questo caso la richiesta dei cittadini era semplice: basterebbe mandare una macchina per la pulizia delle strade, soprattutto dopo le giornate di pioggia. Ma non è mai stato fatto.
Zona porto, dove la pista "scompare"
E poi c’è il capitolo della zona porto, che è diventato il simbolo del paradosso amministrativo marsalese. Qui, una pista ciclabile inaugurata poco tempo prima, è stata resa inutilizzabile da lavori successivi che ne hanno cancellato interi tratti. Subito dopo l’ex Aci, la pista è ridotta a un miscuglio di buche, asfalto sconnesso e ostacoli. Di fatto non esiste più.
Dopo mesi di segnalazioni e testimonianze è chiaro che Marsala non sta manutendo la sua pista ciclabile. La sta abbandonando. Non si tratta di un’opera vecchia, né marginale. È un’infrastruttura recente, pagata con fondi pubblici, che avrebbe dovuto contribuire a migliorare il volto della città.
Eppure manca tutto: un piano di manutenzione ordinaria, controlli sul rispetto delle regole, interventi di pulizia dopo la pioggia, vigilanza sul percorso. Tutti coloro che ci hanno contattato condividono la stessa richiesta: non sono necessari grandi lavori, ma cura, presenza e manutenzione costante. Serve un’amministrazione che non si limiti a inaugurare ma che mantenga. Marsala merita una pista ciclabile funzionante, sicura e realmente fruibile. Oggi non lo è.
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