Domani, 27 novembre alle 18, presso la Biblioteca Fardelliana di Trapani, il giornalista e scrittore Attilio Bolzoni presenterà il suo nuovo libro “Immortali”, edito da Fuoriscena. L’evento è organizzato dall’Associazione Antiracket e Antiusura della città, con la partecipazione di Gabriele Paci (Procuratore della Repubblica di Trapani). Modererà il giornalista di Tp24, Egidio Morici.
“Immortali” è un’indagine lucida e coraggiosa sulla metamorfosi della mafia in Italia. Bolzoni, con il suo stile diretto e documentato, racconta un Paese che sembra aver rimosso la memoria: dalle stragi di mafia degli anni ’90 all’illusione della vittoria dello Stato, fino alla rinascita silenziosa e mimetica di un nuovo potere criminale.
In Italia c’è sempre più mafia e ci sono sempre meno mafiosi. Dalle stragi sono passati oltre trent’anni e la Sicilia oggi si mostra felice, esotica, come un’isola da cartolina. Palermo è tornata Palermo: lontana, silenziosa, seducente, con tutti i suoi piaceri e i suoi misteri. Non si spara più e ci dicono che lo Stato ha vinto. Catturati uno dopo l’altro i boss più importanti, sono rimasti liberi, spesso incensurati, solo coloro i quali li hanno sempre appoggiati dall’esterno. Questa rete, composta innanzitutto da imprenditori, poi da commercialisti, avvocati, notai, da amministratori locali e alti burocrati, da broker, negoziatori, da esperti del lavaggio del denaro o di architetture finanziarie per nasconderlo, rappresenta la borghesia mafiosa. È quella che comanda oggi in Sicilia. I mafiosi hanno un nome e un cognome, un volto, un indirizzo, un gruppo sanguigno, una scheda segnaletica, condanne e obblighi di legge.
La borghesia mafiosa al contrario è un’entità eterea, impalpabile, ignota: non lascia mai impronte. Ogni epoca ha la sua mafia e anche quella in cui viviamo ne ha una: è «la mafia degli incensurati». Attilio Bolzoni racconta un’Italia che, ancora una volta, ha perso la memoria, e ripercorrendo gli ultimi dieci anni, ci scaraventa in un passato che credevamo chiuso per sempre, con la giustizia e l’antimafia che sembrano tornate ai tempi prima del Maxiprocesso e di Giovanni Falcone. Nascosta dietro ai tamburi di guerra che minacciano l’Europa e il mondo, coperta dalla distrazione ormai pervasiva sui media, secondo i quali non fa notizia, se non quando scattano arresti di personaggi che ormai vivono da emarginati nella trama reale del potere criminale, la mafia si è ripresa il potere. È più che mai necessario un nuovo racconto per smascherarla.
Chi è Attilio Bolzoni
Giornalista d’inchiesta tra i più noti in Italia, Bolzoni ha cominciato la sua carriera a «L’Ora» di Palermo e per quarant’anni è stato inviato speciale de «la Repubblica». Oggi scrive per «Domani». Con Giuseppe D’Avanzo ha firmato titoli fondamentali come Il capo dei capi e La giustizia è Cosa Nostra. Ha scritto numerosi saggi e testi teatrali, è sceneggiatore e regista. Il suo lavoro è stato premiato con i più importanti riconoscimenti del giornalismo italiano, tra cui il Premiolino, il Premio Lucchetta e il Premio È Giornalismo e il Premio Giuseppe Fava.
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