È stata un’operazione complessa e carica di tensione quella avvenuta nelle acque a 20 miglia a ponente di Marettimo, dove il peschereccio mazarese Boccia V.M. è rimasto in seria difficoltà a causa di un guasto tecnico mentre era impegnato in attività di pesca.
A raccontarla e a chiederne il riconoscimento ufficiale è il capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio comunale di Mazara del Vallo, Dario Scaletta, che ha indirizzato una formale richiesta di encomio alle principali istituzioni regionali e nazionali competenti.
Il Boccia V.M., con l’equipaggio in evidente stato di pericolo, dopo avere lanciato la richiesta di soccorso è stato raggiunto dal motopesca “Regina”, anch’esso appartenente alla marineria mazarese, che ha eseguito in condizioni meteorologiche avverse delicate manovre di avvicinamento, recupero e messa in sicurezza sia dell’equipaggio sia dell’imbarcazione alla deriva.
“L’intervento – sottolinea Scaletta – si è distinto per l’elevato senso del dovere, il coraggio e la prontezza operativa dimostrati in condizioni di reale pericolo. Non solo si sono salvate vite umane, ma si è rafforzato il senso di solidarietà e appartenenza della nostra marineria”.
Nella lettera inviata al Ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci, al Vicepresidente della Commissione Pesca del Parlamento europeo Giuseppe Milazzo, al Presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, al Presidente della delegazione Maghreb Ruggero Razza e al sindaco di Mazara del Vallo Salvatore Quinci, Scaletta propone il conferimento di un encomio ufficiale all’equipaggio del Regina.
Un atto simbolico ma importante, che punta a riconoscere il valore civico e umano dimostrato in un’operazione che ha confermato — ancora una volta — il ruolo fondamentale della solidarietà tra uomini di mare.
La marineria mazarese si distingue da anni per questo spirito di mutuo soccorso, spesso decisivo in situazioni estreme come quella verificatasi il 25 novembre 2025, quando solo la prontezza dell’equipaggio del Regina ha impedito che un’avaria si trasformasse in tragedia.
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I sindacati chiedono più sicurezza e riconoscimento del lavoro usurante per i marittimi
È durato quasi 40 ore l’incubo vissuto dall’equipaggio del peschereccio mazarese Boccia V.M., rimasto alla deriva a ponente di Marettimo a causa di un’avaria al motore. A trarlo in salvo è stato anche in questo caso il motopesca “Regina”, che ha raggiunto l’imbarcazione nonostante le difficili condizioni del mare, trainandola fino al porto.
Un episodio che, pur avendo avuto un lieto fine, riaccende il tema della sicurezza nel settore della pesca, come sottolineano i segretari generali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Trapani – Giovanni Di Dia, Massimo Santoro e Leonardo Falco – che intervengono con una nota dai toni forti.
“Quaranta ore di deriva sono un tempo infinito per chi è in balia delle onde – dichiarano –. Questa vicenda conferma ancora una volta quanto sia pericoloso il lavoro dei marittimi e quanto sia urgente garantire tutele più efficaci”.
I rappresentanti sindacali ringraziano l’equipaggio del Regina per la tempestività del soccorso, definendolo “un esempio di fratellanza che caratterizza da sempre il mondo della pesca”, e chiedono che i membri dell’equipaggio ricevano un riconoscimento istituzionale.
Ma il punto centrale della loro denuncia è un altro: il lavoro in mare deve essere riconosciuto come attività usurante.
“I marittimi affrontano rischi enormi, sacrifici fisici e condizioni estreme – spiegano –. È inconcepibile che ancora non esista un quadro previdenziale adeguato che consenta loro un accesso anticipato alla pensione”.
I sindacati richiamano inoltre l’attenzione sulle criticità strutturali della flotta peschereccia e sull’urgenza di investire i fondi comunitari nel rinnovamento delle imbarcazioni, nella tecnologia di bordo e nella sicurezza.
“La politica deve smettere di rimandare. Servono risposte concrete, non annunci”, aggiungono Di Dia, Santoro e Falco, che assicurano che Flai, Fai e Uila continueranno a vigilare affinché episodi come quello del Boccia V.M. non si ripetano.
La marineria mazarese, tra le più importanti del Mediterraneo, continua a confrontarsi quotidianamente con rischi elevatissimi. E mentre l’episodio del Boccia V.M. si chiude senza perdite, resta aperto un dibattito che riguarda sicurezza, tutele e dignità dei lavoratori del mare.