Il contropiede arriva secco, istituzionale, senza alzare la voce. Dopo lo sfogo notturno di Valerio Antonini con la simbolica consegna delle chiavi delle squadre al Comune, il sindaco Giacomo Tranchida replica e spegne l’incendio sul nascere.
La prima smentita è quella più pesante, quella che tocca il nervo scoperto delle presunte minacce: “Per quanto mi riguarda non mi risultano azioni da parte delle tifoserie che intentino a pericoli per la sicurezza dei familiari dell’imprenditore”. Tradotto in stile iene: niente allarme sicurezza, nessuna emergenza reale. Una frase che smonta uno dei pilastri del racconto di Antonini.
Poi arriva il messaggio politico: Tranchida invita a fermare subito l’escalation verbale, senza prestarsi al gioco delle provocazioni. “Non accettiamo provocazioni ed invitiamo ad abbandonare le polemiche”, è la linea netta dell’Amministrazione. Niente sfide pubbliche, niente rilanci sui social, niente teatro.
Ma il sindaco non risparmia la stoccata: “Invero ha abbondantemente ed anche in maniera grave inquinato il dibattito sportivo e politico cittadino negli ultimi cinque mesi”. Qui la risposta diventa atto d’accusa diretto: per il Comune, il clima avvelenato non nasce oggi e non nasce dalle curve.
E poi c’è il vero nodo, quello che scorre sotto tutta questa guerra di dichiarazioni: il PalaShark. Tranchida chiarisce che il Comune non tratta su X o a colpi di video, ma solo nelle sedi tecniche formali. “Confermo che l’Amministrazione comunale rimane disponibile, in sede di programmato confronto tra il RUP e la società, a valutare eventuali proposte transattive”.
Il punto però è tutt’altro che secondario: quelle eventuali proposte dovrebbero servire a “rimuovere il vulnus giuridico provocato dalla stessa società”, con riferimento diretto all’articolo 5 sulla gestione no profit degli impianti sportivi. Qui non si parla più di tifosi o striscioni, ma di atti, norme e possibile revoca dell’impianto.
Ecco il comunicato del sindaco nella sua interezza
"Non accettiamo provocazioni ed invitiamo ad abbandonare le polemiche . l'auspicio dell AC che il patron delle massime squadre cittadine ritrovi e con umiltà la necessaria serenità in un momento così complicato . Per quanto mi riguarda non mi risultano azioni da parte delle tifoserie che intentino a pericoli per la sicurezza dei familiari dello stesso imprenditore che, invero , ha abbondantemente ed anche in maniera grave inquinato il dibattito sportivo e politico cittadino negli ultimi 5 mesi. Infine confermo che L AC rimane disponibile in sede di programmato confronto tra il Rup e la società (procedimento revoca palazzetto) a valutare eventuali proposte transattive che rimuovano il vulnus giuridico provocato dalla stessa società (ex art 5 - gestione impianti No Profit)"