Nel biennio 2023-2024 il Mezzogiorno ha continuato a svuotarsi: 241 mila persone si sono trasferite al Centro-Nord, mentre 817 mila cittadini hanno lasciato l’Italia negli ultimi vent’anni. Un fenomeno ormai strutturale, che si intreccia con la difficoltà – per chi vive lontano dalla propria terra – di potersi permettere le partenze durante le festività. Proprio su questo punto interviene il Movimento Log-In, che denuncia i prezzi “fuori controllo” applicati da compagnie aeree, marittime e di autobus in vista delle vacanze natalizie.
Ecco alcuni esempi rilevati in questi giorni:
- Ryanair Torino-Catania A/R (23 dicembre – 3 gennaio): 528,22 euro
- Ryanair Milano-Bari A/R (23 – 27 dicembre): 431,63 euro
- Traghetto GNV Genova-Palermo A/R (22 – 27 dicembre): 335 euro
- FlixBus Padova-Cosenza A/R (23 dicembre – 3 gennaio): 242,96 euro
Secondo Log-In, l’elevata domanda di rientri verso il Sud diventa ogni anno terreno di “pura speculazione”, aggravata da una crisi economica che rende queste cifre proibitive per molti lavoratori e studenti fuori sede. Il risultato, spiegano, è che migliaia di persone si trovano impossibilitate a tornare dalle proprie famiglie, con un impatto sociale ed economico pesante anche per il Meridione.
Nel mirino del movimento c’è il Governo, accusato di “assenza totale di politiche reali per arginare i rincari” e di aver consegnato il sistema dei trasporti “agli interessi dei grandi privati, senza tutele per i cittadini”.
La proposta: tornare a investire nel trasporto pubblico, riducendo la dipendenza dal mercato e garantendo la possibilità di muoversi a prezzi accessibili, soprattutto nei periodi di picco.