Trapani, basket: Shark tra le vittorie e la tempesta
Sesta vittoria consecutiva per gli Shark (89-82 il finale) che espugnano anche il Palaverde di Treviso. Un successo maturato in un clima tutt’altro che sereno: il pre-partita è stato infatti segnato da eventi societari traumatici, dalle dimissioni di coach Jasmin Repeša e dalla messa fuori rosa del capitano Amar Alibegović. Un doppio colpo che aveva fatto temere il peggio, soprattutto sul piano psicologico.
Con il “guru” croato fuori scena e la perdita dell’uomo-leader dello spogliatoio, la spedizione in Veneto è stata affidata al duo Latini–D’Orta, senza il tempo materiale per immaginare sostituzioni o nuovi equilibri tecnici. La squadra, dopo dieci giornate, aveva comunque interiorizzato a fondo gli schemi di Repeša. L’incognita non era tattica, ma mentale.
L’inizio shock e la reazione
I primi minuti hanno confermato i timori: difesa evanescente, Treviso avanti anche di +9 e la sensazione di una possibile debacle. Poi, però, la reazione. Superato il primo quarto, gli Shark hanno ritrovato lucidità e automatismi, indirizzando la partita verso un finale agevole, senza vistosi scollamenti rispetto alle gare precedenti.
Gli schemi del coach croato sono stati applicati come un must, senza deviazioni. Anzi, paradossalmente alcuni giocatori sono parsi più liberi, meno condizionati dal timore di un immediato ritorno in panchina a ogni errore. Ford è stato il migliore in campo; Rossato ha firmato una prova maiuscola in assenza del suo “gemello” Petrucelli; Cappelletti ha probabilmente offerto la sua miglior partita da quando è a Trapani.
E oggi gli Shark sono già a Tenerife per la Champions League
Nemmeno il tempo di metabolizzare la vittoria di Treviso che il calendario impone un’altra sfida: oggi, 10 dicembre, gli Shark sono a Santa Cruz de Tenerife per affrontare il La Laguna Tenerife nella Week 8 – Group D della Basketball Champions League.
La partita si giocherà al Pabellón Santiago Martín, con palla a due alle 21 italiane, in diretta su DAZN.
Una trasferta che unisce simbolicamente due mari: quello che bagna le mura di Tramontana e quello che arriva fino alle coste di Tenerife. Sul parquet, però, non ci sarà spazio per la poesia: gli Shark dovranno confermare la loro solidità europea mentre fuori dal campo la società vive l’ennesima fase convulsa.
La crisi societaria
La vittoria, però, non scaccia le nubi che si addensano sulla SportInvest. Le dichiarazioni di Valerio Antonini, diffuse domenica sera, hanno un tono molto diverso rispetto alle rassicurazioni fornite in passato.
Dalle sue parole non emerge più la volontà di continuare: «È evidente che devo fare un passo indietro», ha detto, parlando di un clima diventato “impossibile” con una parte della tifoseria sia nel calcio che nel basket.
Una posizione opposta a quella espressa solo pochi giorni prima, quando aveva annunciato la nomina di due presidenti “delegati” per rappresentarlo nelle due società. Ora il dietrofront: «Ho deciso di consegnare nelle mani del sindaco la gestione delle squadre, lasciandogli simbolicamente le chiavi».
Un atto simbolico che difficilmente potrà essere raccolto. Per motivi istituzionali ed evidenti ragioni di opportunità, il sindaco Giacomo Tranchida non potrebbe assumere alcun ruolo gestionale. Il tono ironico con cui Antonini lo ha chiamato “Giacomino” non contribuisce certo a ricucire i rapporti.
Due modi opposti di lasciare
Il contrasto con l’uscita di scena di Repeša è evidente: il coach croato ha salutato con eleganza, ringraziando città e tifosi e lasciando “intatto il vaso di Pandora”. Stile e temperamento diversi, due modi opposti di chiudere un ciclo.
L’incognita del 16 dicembre
Resta un punto cruciale: cosa accade se il sindaco non raccoglie le famose “chiavi”? La risposta è semplice: la responsabilità torna interamente alla SportInvest, che deve continuare la gestione.
E c’è una scadenza imminente: 16 dicembre 2025, giorno entro cui le società sportive devono versare ritenute INPS e IRPEF degli stipendi dei tesserati. Ed è evidente che la mossa comunicativa di Antonini — proprio a ridosso dei pagamenti — rischia di essere letta come una scelta impropria dal punto di vista dell’opportunità.
La governance, che ha sempre rivendicato di operare nel pieno rispetto delle norme, dovrà ora dimostrare di mantenere la stessa coerenza anche su questa scadenza.
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