In Sicilia il dibattito pubblico sulla sanità è spesso dominato da un’unica narrazione: mancano i medici, mancano gli infermieri, mancano le strutture e mancano le risorse. Una narrazione reale, fondata su numeri che parlano chiaro e su criticità che nessuno può negare. Ma non basta raccontare ciò che non va. Per comprendere davvero lo stato della sanità pubblica e per immaginarne il futuro, serve il coraggio di guardare anche a ciò che resiste, funziona e tiene in piedi il sistema ogni giorno. Perché, nonostante tutto, una sanità che funziona esiste. E merita di essere raccontata.
In provincia di Trapani lo scandalo dei referti istologici, consegnati con mesi di ritardo, ha rotto la fiducia tra i cittadini e l’apparato sanitario. Difficile ricostruire. Ma non impossibile. E si fa con il racconto reale di ciò che funziona e dei sacrifici che, dentro quegli ospedali, vengono compiuti ogni giorno. La sanità che funziona non è un’isola felice: è un insieme di scelte e competenze. È fatta da reparti che, pur con carenze strutturali, hanno saputo organizzarsi, innovare, trovare procedure più snelle. È fatta da medici che, invece di arrendersi alla burocrazia o alla frustrazione, hanno scelto di restare e costruire.
Sono i Pronto soccorso dove il tempo di attesa si riduce grazie al lavoro di équipe affiatate; sono i reparti chirurgici che mantengono numeri e standard nonostante le difficoltà; sono gli infermieri che diventano colonna portante dell’assistenza, spesso senza il giusto riconoscimento. Sono i medici che restano, anche quando sarebbe più facile andare via. Questa sanità esiste. E sarebbe ingiusto continuare a ignorarla.
Marsala – Ospedale Paolo Borsellino: le eccellenze
Pronto soccorso: nel cuore dell'emergenza
Il Pronto soccorso è il punto di arrivo: 24 ore di flusso continuo tra ambulanze e pazienti accompagnati dai familiari, un susseguirsi di necessità, richieste, emergenze. Qui il tempo ha un valore diverso; ogni minuto può cambiare una vita. Un luogo ricordato spesso solo per le attese infinite, i corridoi affollati, le barelle in fila. Ma esiste un’altra realtà, più silenziosa, che merita la stessa attenzione: quella di un Pronto soccorso che funziona, anche quando il flusso delle emergenze sembra non fermarsi.
A dirigere la struttura è il primario Sergio Sammartano, figura di grande caratura umana e professionale. Qui arrivano codici rossi, incidenti, malori improvvisi, anziani fragili, bambini spaventati: un’umanità vulnerabile che chiede aiuto. La qualità del lavoro svolto è ciò che rende questo Pronto soccorso un presidio affidabile: medici che mantengono lucidità anche dopo ore di interventi continui; infermieri che, nonostante la stanchezza, distinguono con un solo sguardo ciò che è urgente da ciò che può attendere. La competenza non si improvvisa, e qui è evidente.
Dalla gestione dei politraumi alle urgenze cardiache, dagli interventi pediatrici alle crisi respiratorie, ogni caso viene trattato con un protocollo rigoroso ma umano. La vera forza del Pronto soccorso del Paolo Borsellino è la capacità di ascoltare in mezzo al caos, e di agire con immediatezza. Non sarà un Pronto soccorso perfetto, ma è un modello possibile: dimostra che si può offrire un servizio di qualità anche con un carico di lavoro enorme.
Chirurgia generale
C’è un medico il cui nome, nei corridoi dell’ospedale, viene pronunciato con un sorriso: il chirurgo Filippo Frazzetta. La sua capacità di stare accanto ai pazienti e ai familiari è un equilibrio raro tra umanità e competenza.
La Chirurgia generale è un reparto complesso: urgenze addominali, patologie oncologiche, chirurgia mininvasiva, interventi che richiedono un’équipe multidisciplinare. La sua buona reputazione non deriva solo dagli esiti clinici, ma dal modo in cui il personale si rapporta ai pazienti. Qui i medici spiegano, chiariscono, rassicurano. Non usano il linguaggio della distanza, ma dell’empatia.
Nelle parole dei familiari, nelle testimonianze dei pazienti dimessi, emerge un messaggio costante: in Chirurgia generale ci si sente al sicuro. E questo è un valore enorme. La fiducia non si impone: si conquista. E il dottor Frazzetta, ogni giorno, fa la differenza.
Ortopedia
Rigore e silenzio. È così che lavora il reparto di Ortopedia a Marsala. Direttore: Nicolò Galvano. L’équipe è composta da Roberto Lo Duca, Paolo D’Amico Scialabba, Caterina Tumbiolo, Paola Acquaro.
La forza dell’Ortopedia è prima di tutto il lavoro di squadra: medici specializzati, giovani chirurghi motivati, infermieri preparati, fisioterapisti esperti, operatori che conoscono perfettamente il ritmo del reparto. Un gruppo affiatato che condivide metodo, discussione clinica, responsabilità.
La chirurgia ortopedica richiede precisione millimetrica, freddezza decisionale, aggiornamento continuo. Lo scrupolo con cui il dottor Lo Duca spiega ciò che accadrà durante l’intervento rassicura pazienti e familiari. Non descrive solo un atto chirurgico: ne illustra senso, rischi, benefici, percorso post-operatorio.
La gestione del dolore è attenta, il monitoraggio costante; l’approccio del personale è pratico, presente, umano. I pazienti parlano di un reparto affidabile, professionale, organizzato. Un reparto che non fa proclami, non cerca visibilità, ma lavora. E proprio per questo merita di essere raccontato.
Ostetricia e ginecologia
Qui nasce la vita, e qui si cura la salute delle donne. Ostetricia e Ginecologia è un reparto completo: diagnosi, prevenzione, gestione delle gravidanze fisiologiche e complesse, chirurgia, supporto emotivo. Una struttura in cui ogni figura professionale — ginecologi, ostetriche, anestesisti, infermieri, pediatri — compone un percorso integrato.
Le testimonianze delle pazienti parlano di competenza, delicatezza, attenzione. Il percorso nascita è uno dei fiori all’occhiello del reparto: gravidanza e parto non sono vissuti come semplici processi clinici ma come esperienze da accompagnare. Le donne raccontano di non essersi sentite sole, di aver trovato ascolto, spiegazioni, presenza.
Qui la tecnica non sovrasta la persona. È un reparto dove la cura ha anche il volto della sensibilità.
Perchè raccontare
Accanto alle difficoltà esiste una sanità che funziona, che cura, che accoglie, che salva vite. Una sanità fatta di reparti organizzati, professionisti competenti, percorsi efficaci, testimonianze positive. Raccontarla non è propaganda: è verità.
La fiducia dei cittadini non si ricostruisce con annunci o riforme sulla carta. Si ricostruisce dalle storie, dai volti, dai gesti quotidiani. È per questo che dare voce alla buona sanità è un atto necessario. È un atto di responsabilità pubblica.